Tempi duri, anzi durissimi per gli Youtuber di tutto il mondo. E, sì, stiamo parlando anche dei più grandi e seguiti. #YoutubeisOver è l’hashtag che in tantissimi, compresi giganti come PewDiePie, stanno condividendo nelle ultime ore. Youtube è morto e sepolto, almeno per come l’abbiamo sempre conosciuto. Ma perché mai?
Ecco il perché dell’hashtag #YoutubeisOver
Youtube ha attivato di recente tutta una serie di nuove restrizioni che stanno rendendo la vita impossibile ai creator. La prima nuova regola che gli youtuber contestano in particolare è quella relativai ai contenuti video. Di recente, Youtube ha introdotto un innovativo sistema basato sul machine-learning che si occuperà di determinare quali sono o no adatti ai minori.
Il problema, ovviamente, è che si tratta di uno strumento automatico basato essenzialmente su un freddo algoritmo e non sul controllo umano. Proprio PewDiePie, a proposito, si è sfogato con un video caricato sul suo canale nel quale spiega che i suoi prossimi video potrebbero essere vietati ai minori o che potrebbero persino essere oggetto di querele.
Ecco uno dei video dedicati alle ultime norme di Youtube.
#YoutubeisOver è un hashtag nato però anche alla luce del nuovo regolamento anti-molestie. Lo strumento prende di mira i video dove gli youtuber parlano di altri youtuber oppure dove un creator parla di un personaggio noto o potente, magari criticandolo. Ovviamente, sono in molti ad avere additato questa norma come una vera e propria forma di censura.
Non è questa la prima volta che la comunità di Youtube si ribella contro la piattaforma. Al di là di #YoutubeisOverParty sono stati in molti i canali, anche italiani, a preoccuparsi della normativa che da gennaio 2020 impedirà la monetizzazione ai video dedicati ai bambini, come quelli di Iolanda Sweets o dei Me contro te.
Del tema, molto scottante, vi avevamo parlato anche noi di Webboh in questa occasione.