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Willwoosh, Guglielmo Scilla e la lettera al fan contro il suicidio

Willwoosh

Willwoosh e la lettera sul suicidio. Guglielmo Scilla, tra le star del web più amate e seguite in Italia, ha reso pubblica su Instagram la risposta fornita a un seguace, che lo ha contattato alla ricerca di sostegno in una fase molto delicata della propria vita.

Dal lungo messaggio condiviso sui social, si intende che la persona che si è rivolta a Guglielmo Scilla sta attraversando un periodo molto buio, durante il quale ha maturato anche pensieri drastici di suicidio. Willwoosh, con grande umiltà e prudenza, ha dedicato al follower frasi di vicinanza, senza nascondere il travaglio che lui stesso ha vissuto sulla propria pelle.

La lettera di Willwoosh per contrastare il suicidio, il testo integrale

Ecco il testo integrale della lettera di Willwoosh per prevenire il suicidio:

Ciao x, mi dispiace leggerti così triste. Credo che l’emozione (passeggera o sedimentata nel tempo) possa spingere a partorire pensieri che, in momenti normali, non faresti mai. Detto ciò, da una parte mi sento in grandissima difficoltà. Non sono nessuno per poterti dare una mano o un consiglio risolutore, specialmente se professionisti, amici e familiari non sono riusciti a farlo prima di me. Non penso di essere un supereroe né un’anima particolarmente elevata da poter partorire (o averne anche solo il diritto) un pensiero che possa aggiustare la tua situazione. Ho avuto varie fasi nella mia vita in cui mi sono sentito “giù”. Momenti in cui se fossi andato via da questo mondo non mi sarebbe importato più di che, anche perché prima o poi si muore tutti e cercare di fare durare il più possibile la propria candela non porta a niente, se non a tanta cera da pulire. Non credo nemmeno che il pensiero “fuggire dai problemi non risolve nulla” sia corretto. Anche, perché secondo la mia ottica IGNORANTE e PROFANA, fuggire può essere una soluzione. Nel mio caso, poi, fuggire dalla vita è la soluzione più facile, perché è l’unica che non comporterebbe conseguenze. Non credo nell’aldilà, quindi, tutto ciò che sia off, buio, fine della sofferenza è una soluzione. 

Poi continua, allargando la questione alla sua sfera privata:

Detto ciò, non credo che serva credere in qualcosa per capire che un gesto simile sia una grandissima cazzata. Mi ricordo che in passato cercavo aiuto dagli altri, un aiuto che non mi bastava mai. La realtà è che gli altri possono arrivare fino a un certo punto: sono solo persone, alcune più efficaci e altre meno. L’unica persona che poteva davvero darmi una mano ero io. Non puoi fare una dieta se non hai la testa . Non puoi vivere felice se cerchi di dare torto alla vita non appena puoi. Io non ero felice sul lavoro: non facevo quello che volevo; sentimentalmente: non amavo e non ero amato; umanamente: mi sentivo inutile, incorporeo, privo di massa e di spessore. A me ha aiutato molto iniziare a prendermi cura di me. Anzi, mi ha letteralmente salvato. Mangiare sano, mettermi in moto, leggere, bere ciò che di bello esiste ed è esistito su questo pianeta, capire cosa volessi fare e cercare di ottenerlo. E poi c’è stata la creatività nel senso più ampio del termine. Quella mi salva la vita ancora ogni giorno. Ho cercato, anche controvoglia e senza crederci, di fare una serie di attività che mi permettessero di prendermi cura del mio corpo e della mia mente. Un gesto di amore nei miei confronti che non ricevevo da parte di chi mi stava attorno (ma che un sacco di persone come noi NON riceve quotidianamente). Il tempo e la costanza hanno riorganizzato i miei muscoli, il mio sangue, le mie sinapsi, ma soprattutto hanno cambiato i miei occhi e il modo in cui guardavano la vita. Pian piano le cose attorno a me sono cambiate e, se un attimo mollo il colpo, la tristezza e i pensieri negativi tornano. La felicità non credo sia una conseguenza di quello che ci accade, piuttosto una conseguenza di quello che facciamo accadere. Ti auguro di provarci a volerti più bene, anche se sei il primo a credere che non sia possibile farlo. Anche perché più in basso di così non si può andare, si può solo salire.