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Ma quali sono le origini di Villabanks? Lui parla della difficoltà che ha avuto in Italia!

villabanks
Forse non tutt* sanno che Villabanks è nato in Italia, ma ha origini straniere? Dove è cresciuto? Ecco cosa sappiamo sulla sua vita.

Villabanks è uno dei vostri cantanti preferiti. Spesso ci chiedete: ma quali sono le sue origini? Beh, oggi abbiamo voluto indagare. Molt* pensano che Villa abbia delle origini esotiche, in realtà non tutt* sanno che è nato in Italia. Il cantante ha parlato di questo argomento durante una puntata de “Le Iene”, in tv su Italia 1. Il cantante ha raccontato attraverso un monologo le sue origini e le difficoltà che ha dovuto affrontare mentre si stava integrando in Italia. Ma prima, scopriamo di dove è veramente Villa.

Pochi mesi fa vi avevamo raccontato come mai Villabanks si fa chiamare così invece di utilizzare il suo vero nome, Vieri Igor Traxler. A “Muschio Selvaggio” il rapper aveva spiegato di essere nato a Ravenna il 17 agosto 2000, ma che da piccolo lo chiamavano “Killa” in maniera denigratoria.

A causa del lavoro di suo padre ha vissuto all’estero tra la Svizzera, la Francia e Palma de Maiorca, oltre alle città italiane di Firenze e Milano. Non sappiamo quale sia l’origine dei suoi genitori, però sappiamo che il cognome Traxler non è un cognome originario dell’Italia. Il sito Cognome.Eu ci dice che è un cognome molto diffuso negli Stati Uniti ma anche in Austria. Sappiamo poi che Villa parla molto bene svariate lingue, tra cui il francese, lo spagnolo, l’inglese e ovviamente l’italiano.

In tv ha proprio parlato di quanto sia stato difficile tornare in Italia e affrontare una lingua parlata male, cercando la propria identità. Solo dopo molto tempo ha compreso che le differenze sono una ricchezza e non un punto debole!

Da piccolo ho vissuto all’estero e quando sono tornato in Italia non parlavo bene la lingua. Mi è servito tempo per accettare il mio essere italiano e per essere accettato come tale. Definire la propria identità non è facile, ma ho capito che tutti siamo l’Italia, ognuno con la sua storia diversa. Nelle differenze impariamo, ma purtroppo tanti miei coetanei giudicano anziché pensare. Sento dire cose omofobe, misogine, razziste per poi aggiungere: “Sicuro è sbagliato, però l’ho sempre vista così”.

Essere cresciuti in mezzo a certe idee non è una giustificazione e se ci siamo evoluti dalla scimmia è per usare il cervello, non per ripetere le certezze di qualcun altro. Dobbiamo prenderci la responsabilità di avere idee nuove, di aprire un dialogo con le generazioni precedenti sui nostri valori anziché accettare i loro spesso sbagliati in cambio di approvazione… così ci snaturiamo e si blocca l’evoluzione della società e del pensiero!

Verso fine dialogo Villabanks ha mandato un messaggio al pubblico molto importante dove dice: La società, quella che passiamo tempo a criticare, siamo noi: sei tu e sono io! Solo insieme possiamo costruire la nostra nuova cultura inclusiva, innovativa e sostenibile”. Sicuramente è un enorme insegnamento: tutt* siamo responsabili del contesto in cui viviamo e tutt* contribuiamo a costruirlo. Proprio per questo è necessario aprire la mente, andare oltre e non giudicare il prossimo! E voi, cosa ne pensate? Fatecelo sapere!

Come potremmo aprire i nostri orizzonti?
Mettendoci nei panni degli altri
Penso sia impossibile capire gli altri se non si provano direttamente quelle emozioni

[FOTO: TikTok]