Superstiziosi o no, molt* di voi avranno avuto un pensiero stamattina, guardando il calendario: oggi è venerdì 17, quindi “c’è sfortuna nell’aria“. Un po’ come il martedì 13, no? Ma vi siete mai chiest* per quale motivo esista questa credenza popolare? Beh, conosciamo qualcosa in più e facciamo chiarezza!
Si chiama eptacaidecafobia, ed è la paura del numero 17 e, nel caso dell’Italia, questa è associata proprio al giorno venerdì, e le motivazioni sono prevalentemente di tipo religioso. Difatti, questa fobia si associa proprio all’elemento negativo del Venerdì Santo, che è il giorno in cui è avvenuta la morte di Gesù. Un altro elemento spaventoso del numero 17, è che se scritto in numeri romani, diventa XVII. Soltanto spostando le lettere che lo costituiscono, otteniamo la parola “VIXI”, che in latino vuol dire: “Ho vissuto”, dunque un presagio che ricondurrebbe alla morte.
Per evitare la sfortuna, secondo le credenze popolari ci sarebbero delle azioni che non dovrebbero essere svolte. Ad esempio, bisognerebbe fare attenzione a non far cadere olio e sale, sia per terra sia sulla tavola, oppure si dovrebbe evitare di scendere dal proprio letto dal lato sinistro. Non si dovrebbero organizzare matrimoni, viaggi, ma andrebbero evitati anche tutti i cambiamenti più significativi della propria vita… ei, sono credenze!
La paura nel numero 17, però, è una credenza totalmente italiana. Nelle altre parti del mondo il giorno più sfortunato di sempre è proprio il venerdì 13. Sta di fatto che per noi questa è totalmente radicata: capita spesso che hotel, ospedali oppure navi da crociera decidano di evitare il piano 17, passando direttamente dal 16 al 18. Vi ricordiamo, come sempre, di prendere la superstizione o l’oroscopo in modo leggero e di non farvi condizionare la vita da tutto ciò!
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