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Perché Valeria Vedovatti è stata ospite della televisione svizzera? Spoiler: per parlare di un tema importante!

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A piccoli passi, è proprio bello vedere la crescita di Valeria Vedovatti. Sembra passato un secolo da quando era una ragazza timida e impacciata che cominciava a parlare per la prima volta davanti alla telecamerina del suo canale Youtube. Oggi è diventata grande e sta facendo passi da gigante. L’ultimo traguardo è stato approdare in una trasmissione della tv svizzera (il suo Paese d’origine!). Il 14 aprile è stata ospitata dal programma “Falò” sul canale RSI per un motivo davvero importante. Ovvero per parlare di disturbi alimentari.

Per prima cosa ha parlato del suo fandom: “Sono riuscita a costruirmi questa famiglia. E’ un bel rapporto quello che ho con le persone che mi seguono: il mio canale Youtube mi ha aiutato anche nella guarigione della mia malattia. E’ la mia isoletta felice. Non lo vedo come un lavoro, ma come un qualcosa che mi fa stare bene. Sono persone a cui io voglio bene e che mi vogliono bene“.

Valeria Vedovatti e il racconto della malattia

“Mi svegliavo la mattina e tutto era basato su come mangiare meno. Anche i rapporti con le persone si erano ristretti in modo drastico: fino a quel momento ero sempre stata una persona espansiva, ma la malattia mi aveva spenta. Non sorridevo più, il mio sorriso era spento. Volevo far credere che andasse tutto bene. Sia agli altri, che anche a me stessa. Per me andava tutto bene. Mi mettevo vestiti molto larghi per mascherare il dimagrimento, così le persone attorno a me nel primo periodo non l’hanno notato”.

Ma la malattia avanzava, e Valeria è stata ricoverata in ospedale: “Ero convinta di stare bene, non capivo perché volessero farmi ricoverare. Per me stavo benissimo. Mi vedevo in forma. Notavo degli atteggiamento restrittivi delle ragazze attorno a me, ma i miei no. Non mi rendevo conto di essere anche io in questo vortice“. Vale ha anche affrontato le responsabilità dei social:

“I social alimentano dei canoni impossibili: sono tutti sempre al top, ma non è quella la realtà. Se modiifichiamo le foto, siamo così tutti. E’ pericoloso: le ragazze più piccole vorrebbero essere così, e iniziano a farsi paranoie per il fisico. Ci sono anche dei pro nel mondo dei social, ovvero fare sensibilizzazione: i disturbi alimentati non sono un capriccio ma sono un problema reale. Conoscerlo è sicuramente d’aiuto. Ho avuto il coraggio di parlarne soltanto un anno fa. Prima non me la sentivo di parlarne anche con i miei gentiori o i miei amici, mi vergognavo. Bisogna normalizzare i disturbi, anche quelli psicologici. Chiedere aiuto quando si è in difficoltà è la cosa più coraggiosa che si possa fare“.