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La tv italiana è stata soppiantata dai social? Propaganda Live e Nella Mia Cucina dimostrano che non è così

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Alla luce dell’ultima classifica degli influencer più famosi d’Italia ci si potrebbe chiedere se la televisione italiana sia stata soppiantata dai social media.

In realtà non è così e lo dimostrano significativamente alcuni programmi come Propaganda Live e Nella mia cucina: emblematici esempi di una virtuosa collaborazione tra il medium televisivo e i social media che dimostrano una convivenza pacifica tra media strutturalmente diversi.

Carlo Cracco e Camihawke nel programma Nella mia cucina

Il caso di Propaganda Live

Dal 2017 Propaganda Live si impose nella programmazione televisiva italiana come un programma satirico d’avanguardia. A condurlo l’ex youtuber Diego Bianchi, in arte Zoro, il quale dopo Gazebo, in onda sulla Rai, è sbarcato su La7. Qui non giunse da solo ma portò con sé fidatissimi ed eccellenti collaboratori come il disegnatore Marco Dambrosio (Makkox).

Puntata di Propaganda Live del 13/09/2019

Fin da subito il programma colpì l’opinione pubblica italiana, stimolando l’attenzione e l’interesse dei suoi spettatori per la conduzione dinamica, la freschezza dei contenuti, l’accompagnamento musicale e grafico curato in modo accattivante e vivace.

Tali caratteristiche hanno contribuito a renderlo il programma satirico di punta e, non a caso, a rinfrescare la televisione è stato proprio Zoro.

Ma prima di Propaganda Live chi era Zoro? Era uno youtuber che iniziò conducendo delle trasmissioni online podcast e radio autonomamente. Successivamente commentò Il Grande Fratello e infine espresse il suo grande talento satirico nella sua narrazione originale dell’evoluzione del PD con il suo format Tolleranza zoro.

Fu proprio commentando satiricamente le vicende del PD che riuscì a far esplodere il suo canale YouTube superando le 80.000 visualizzazioni. Si tratta di un risultato incredibile per un canale YouTube che parlava di satira politica.

Ma torniamo all’ultima sua creatura, Propaganda Live, in cui commenta satiricamente e sdrammatizza con ironia le vicende politiche italiane.

Nella prima puntata della terza stagione, il 13 settembre, esplode già con lo share incredibile di quasi 900.000 spettatori (884.000 mila precisamente e con uno share del 6,06 % secondo i Dati Auditel).

Il suo segreto risiede certamente nella grande capacità di ammodernare le modalità di produzione, conduzione e montaggio della Televisione Italiana contemporanea attingendo proprio dalla sua esperienza sul web e dal suo vivace interesse per i social media.

Proprio sulle pagine Instagram e Twitter ufficiali del programma, con il nome di welikeduel, si sta ricercando un’interazione con il pubblico digitale chiedendo di pubblicare storie e post in cui taggare il programma con la chance poi di mostrarli in live.

Tv e social: una convivenza pacifica

Ecco la rivoluzione digitale dei social media che li distinguono nettamente dai media “tradizionali” per la maggiore interazione e l’incredibile bisogno del feedback con la propria utenza. In realtà però questi casi sono la riprova che un medium veterano possa trascrivere il proprio DNA e riconfigurare la propria struttura in chiave ipermoderna.

Uno youtuber ad esempio, come uno streamer di Twitch o un influencer su Instagram, o ancora un giornalista su Twitter, è costretto a considerare costantemente i consigli, le impressioni e le lamentele che può trovare fra i commenti, i like e i dislike ai suoi video e post per crescere.

Il caso di Camihawke

Non a caso di recente la grande Camihawke, ex youtuber ormai super influencer, è stata chiamata a lavorare con Carlo Cracco su Rai 2. I due conducono la trasmissione Nella mia cucina. Anche questo è leggibile come un segno dell’apertura definitiva della televisione a interessanti e virtuose collaborazioni con professionisti provenienti dal web.