Il dubbio è lecito. Le reazioni degli utenti sono discordanti: c’è chi sostiene che non vedrà mai un video di tre minuti. C’è chi, invece, pensa che il pubblico della piattaforma cinese si sia già abituato grazie alle live (che, attenzione, ora possono anche essere salvate). Secondo i sostenitori dell’allungamento del limite di durata di un video tra gli aspetti più positivi di una simile decisione ci sono: il fatto di poter finalmente creare dei contenuti più complessi; la possibilità di non dover spezzare un video in più parti. I detrattori, invece, pensano che con tre minuti si perderà la peculiarità e la forza comunicativa di TikTok e, soprattutto, che senza la possibilità di mandare avanti o indietro la registrazione, tutto ciò diventerà frustrante.
Già, perché nella versione cinese della app, oltre ad esserci il limite di 5 minuti, c’è anche la possibilità di mandare avanti o indietro il video. Sì, esattamente come su altre piattaforme, da YouTube a Twitch. Ciò è fondamentale perché il rischio di skippare un video prima della fine è altissimo e recuperarlo dall’inizio sarebbe una tortura.
Tornando alla questione iniziale: YouTube deve temere la concorrenza di TikTok? No, perché: la piattaforma è direttamente collegata a Google; ha milioni di contenuti nuovi ogni giorno; è ancora la preferita dai creator (anche se da tempo c’è chi si sta spostando su Twitch). Sì, perché: il social cinese è quello con la maggior crescita di follower; è utilizzato soprattutto da giovani e giovanissimi; con queste novità (dopo l’introduzione della monetizzazione) può avvicinare i creator (che prima storcevano il naso, considerandola adatta solo ai balletti e ai lip-sync); può attrarre anche il pubblico più adulto disinteressato agli attuali contenuti.
Chi vivrà, vedrà. La sfida continua.
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