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I TheShow parlano dopo la denuncia:”E’ veramente brutto vedersi dipinti in un modo in cui non si è”

TheShow

I TheShow hanno commentato le notizie riguardanti la denuncia che hanno ricevuto in seguito ad un loro video. In un video pubblicato su Instagram Alessio spiega:

Purtroppo è vero. Un signore che è stato coinvolto in una nostra candid ha fatto una segnalazione alla polizia di stato, la quale, d’ufficio, ha dovuto procedere con una denuncia.

Quello che avete letto su alcuni giornali non è quello che è accaduto realmente, è semplicemente la versione dei fatti di questa persona.

Alessandro, dopo aver ringraziato i follower per i messaggi d’affetto che sono arrivati, aggiunge:

Voi che ci conoscete da sette anni siete consapevoli che non avremmo mai fatto quello che è stato descritto in quegli articoli. Ci sono persone che, giustamente, non sapendo chi siamo e cosa facciamo, leggendo quegli articoli, si fanno un’idea sbagliata su di noi.

Alessio ci tiene a sottolineare che non farebbero mai cose pericolose per le persone coinvolte nei loro scherzi:

Noi siamo dei professionisti, dello scherzo, ma pur sempre dei professionisti. Noi non lasciamo nulla al caso, progettiamo tutto nei minimi particolari e soprattutto non mettiamo in pericolo la vita o la salute delle persone coinvolte nei nostri sketch. Tanto meno la nostra.

Alessandro rivela che ci sono rimasti male per come sono stati descritti:

Noi sappiamo anche gestire i commenti d’odio e gli insulti che ci sono arrivati, perché, vi dico la verità, se io non avessi saputo chi eravamo e avessi letto degli articoli del genere, anch’io mi sarei insultato. Gli insulti non sono un problema.

C’è una cosa, però, che ci ha colpito particolarmente: alcune dichiarazioni che hanno messo in discussione le modalità con cui noi usiamo lo spazio che abbiamo costruito insieme a voi sul web. Ci siamo rimasti male, perché in realtà sono anni che usiamo questo spazio, non solo per intrattenere, ma anche per lanciare dei messaggi positivi. Certo, in modo particolare li lanciamo, però…

Alessio ricorda che nei loro video spesso provano a lanciare messaggi positivi o utili:

Ci sono un sacco di esempi sul nostro canale. Uno di cui mi vanto spesso è quello che abbiamo fatto qui a Milano in cui cercavamo di sensibilizzare i giovani sull’utilizzo del cellulare alla guida. Era semplice la dinamica: tramite delle piccole candid alle persone che erano ferme al semaforo e usavano il cellulare mentre si guidava, facevamo dei piccoli scherzi, spruzzavamo l’acqua, gli attaccavamo un cartello con scritto: “Pirla, non si fa”, gli urlavamo col megafono che era una cosa sbagliata. Utilizzavamo un mezzo comico per lanciare un messaggio utile. Abbiamo anche vinto il premio nazionale per la sicurezza stradale.

Noi il mezzo lo sappiamo utilizzare e mandiamo messaggi positivi. Ne trovate veramente a decine sul nostro canale.

Alessandro si sofferma sull’insensatezza che c’è nel parlare dell’accaduto come di una bravata:

Un’altra cosa che ci spiace è aver letto alcune dichiarazioni, anche fatte in buona fede, che però definivano ciò che è successo come una di quelle bravate che spesso accade su internet, andando a contribuire a quella narrazione del web come un luogo in cui non possono esistere contributi validi o contenuti che propongono dei messaggi positivi.

Vedendo questi titoli, vedendo come è stata raccontata la questione, vedendo che non viene mai dato tanto spazio sui giornali o in televisione a quei contenuti invece positivi, viene sempre dato tantissimo spazio e risalto a contenuti che possono generare polemica e odio anche se non sono verificati. E’ normale poi che ci sia questa immagine dei contenuti online. Vorremmo che questa situazione finisse una volta per tutte.

Siamo due pirla organizzati, che lo fanno per lavoro. Non è una bravata.

Alessio entra nel merito dello scherzo che li ha portati ad essere denunciati:

Il video in questione aveva anche in questo caso un fine: era quello di sensibilizzare nella fase 3. Infatti, le vittime di questo scherzo erano persone che non stavano rispettando le norme imposte dalla legge, perché erano troppo vicine. Per allontanarle c’era questa provocazione.

Alessandro si scusa con la persona coinvolta nello scherzo:

Tra l’altro, se ci avete seguito, sapete che trasmettere le informazioni su come affrontare la situazione che abbiamo vissuto, è stato il principale intento di tutti i nostri contenuti durante il lockdown.

Davvero, ci spiace per la reazione della persona coinvolta nello scherzo. Capiamo che questo è un periodo difficile per chi ha un’attività e soprattutto non volevamo esacerbare una situazione già stressante. Volevamo solo alleggerirla, come proviamo a fare sempre sul nostro canale. Ci spiace.

Alessandro chiosa:

E’ veramente brutto vedersi dipinti in un modo in cui non si è sui giornali e non avere modo di spiegare, perché c’è la consapevolezza che qualunque cosa dici può essere travisata.

Tutto chiaro, dunque, tranne come sono andati realmente i fatti.