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“È Instagram o P0rnhub?”, The Pozzolis Family contro le foto h0t delle ragazze sui social: “Pare più schiavitù che libertà”

The Pozzolis Family

La nota famiglia social The Pozzolis Family, formata dal comico Gianmarco Pozzoli e Alice Mangione con i loro due figli, su YouTube dal 2016 con un canale che ormai conta 126.000 iscritti, sono oggi al centro di una polemica. Al centro della questione, il tema della rappresentazione del corpo femminile sui social. Ecco il pensiero di Alice sull’argomento, didascalia di un selfie molto spiritoso, che non è passato di certo inosservato:

Con questa foto da akkiappona, ora che ho la vostra attenzione, volevo condividere con voi una riflessione: ho aperto la home di Instagram per un attimo ho temuto di aver sbagliato e di essere su P0rnHub. Una domanda ragazze: Why?

https://www.instagram.com/p/CEJaUX7oPYa/

Sotto alla foto, oltre ad attestati di stima, anche qualche commento critico. Sono in molti, infatti, coloro che ritengono fermamente che – nei limiti delle linee guida dell’app – ognuno sia libero di mostrare ciò che vuole. Senza sentirsi giudicato, senza ricevere etichette. Per far chiarezza sul tema, Alice ha poi aggiunto in un messaggio:

Sono d’accordo nell’abbattimento degli standard, ma è vera libertà quella di mostrarsi in atteggiamenti così se*sualizzati? Mostrarsi, liberarsi, dichiararsi… Sono tutte cose meravigliose che si raggiungono con tanta consapevolezza. Parlo dell’atteggiamento, della faccia da “ ti prego sco*ami tutta”. A me questa pare più una schiavitù che una libertà. Con il proprio corpo una DOVREBBE poter fare quello che vuole. Invece mi sembra che la maggior parte faccia quello che vogliono gli altri.

La provocazione è stata colta da alcuni utenti, che hanno deciso di rispondere sottolineando quanto, ben prima dell’indignazione, sia necessario coltivare un vero spirito di rottura dei tabù e dei preconcetti. La beauty influencer Flaviana Boni, ad esempio, ha risposto:

Che noia. Ancora a mettersi in competizione tra donne, come se una che mostra il cul0 debba sentirsi inferiore ad una che pubblica una espressione buffa e viceversa. Critiche vecchie 10 anni. Move on.
Come se il sess0 poi fosse di esclusiva competenza maschile e che la donna non possa avere la genuina voglia di “essere sco*ata tutta”. Sempre questa assurda visione che il sess0 debba appartenere solo all’uomo e non anche alla donna. Onestamente poi se nel 2020 non avete fatto pace con seni, sederi, gambe e capezzoli su Instagram il problema è tutto vostro.

E voi cosa ne pensate? Siete più sulla linea di pensiero della The Pozzolis Family o di chi sostiene un’apertura maggiore ai contenuti sui social?