Sofia Viscardi, padrona di casa del Canale di Venti, si è raccontata in un’intervista a cuore aperto con i microfoni di Senza Filtri del Gedi Network. La giovane influencer ha spiegato per quale motivo ha deciso di cambiare il nome del canale Youtube con cui ha raggiunto il successo nazionale:
Io ho scelto di cambiare ruolo. Ho cominciato a raccontarmi su Youtube quando ero molto piccola e non ho mai ragionato sull’effetto che questo avrebbe avuto. Ho sempre cercato di elaborare cosa mi era arrivato e capire perché, divertendomi. Mi sono ritrovata a 19-20 anni con un potere comunicativo in mano molto forte che però era solo concentrato su di me, che non sentivo di sfruttare in un contesto storico in cui hai tanti giovani che ti ascoltano. Ora voglio dare l’opportunità ai giovani di ascoltare cose interessanti e di ricevere delle informazioni confezionate per loro. Ho cambiato il nome del canale perché l’obiettivo era spostare l’attenzione da me al contenuto, diventare portatrice di un contenuto che potrebbe in futuro esistere anche senza di me. Un giorno potrei anche solo essere autrice.
Che cosa si sente di essere Sofia Viscardi oggi? Trovare un’etichetta per il proprio mestiere è difficile, e forse anche non necessario. Di certo non un’influencer, nel puro senso della parola:
Il mio obiettivo non è di fare giornalismo sensazionalistico, ma di capire gli esseri umani che ho davanti. Se mi dicono che cosa fai nella vita, tante volte rispondo “la studentessa di filosofia”, anche se ho frequentato una volta e sono iscritta da sei mesi. È molto difficile definirmi per me, ma sono molto felice di non saperlo fare: da un certo punto di vista vorrei sempre essere versatile e reinventarmi, da un lato esistono tanti lavori nuovi difficili da definire. Non mi sento una responsabilità. Non mi sono mai permessa di salire sul gradino e di parlare dall’alto. Io sono sempre stata una ragazza con tanta voglia di parlare per confrontarmi con gli altri. La televisione è un monologo, i social sono dialogo.
Sofia Viscardi e l’hating: “Sono felicissima quando mi odiano!”
Chi lavora con e sulla rete, prima o poi deve avere a che fare con i cosiddetti hater, gli odiatori seriali, che passano il tempo a scrivere e diffondere commenti negativi immotivati. Critiche distruttive, più che costruttive, da cui Sofia Viscardi ha imparato a prendere solo il meglio grazie a un consiglio di Roberto Saviano:
Ho un rapporto bellissimo con l’hating. Sono felicissima quando mi odiano, molto di più di quando mi amano! A 16-17 anni ho intervistato Roberto Saviano, che mi ha detto una cosa bellissima: quando tu dici qualcosa e la butti fuori, se ricevi dell’odio vuol dire che hai superato la tua zona di comfort e sei arrivata nel mondo, dove c’è chi ti ama e chi ti odia. A livello emotivo l’hating non mi tocca, ma mi chiedo sempre se il punto sia lavorare su chi odia, o su chi ci rimane male.