Dopo le recenti accuse, attraverso un’e-mail del suo ufficio stampa, il noto brand cinese Shein ha risposto all’indagine svolta dal sito tedesco Öko-Test. Secondo quest’indagine, numerosi capi di Shein – e tanti altri colossi cinesi – conterrebbero sostanze tossiche capaci di danneggiare l’essere umano. Ecco cosa ne pensa l’azienda.
Shein afferma che, per assicurarsi che i loro prodotti siano sicuri e rispettino le leggi, si affida a delle agenzie specializzate che fanno test sui vestiti. Queste agenzie (come Intertek, SGS, BV e TUV) controllano se i prodotti sono conformi agli standard di sicurezza, cioè se sono sicuri da usare e se rispettano le leggi dei Paesi in cui Shein vende.
Lavoriamo a stretto contatto con agenzie di analisi internazionali di terze parti, come Intertek, SGS, BV e TUV, per effettuare regolarmente test che garantiscano la conformità dei fornitori ai nostri standard di sicurezza dei prodotti. Nell’ultimo anno, abbiamo condotto più di 400.000 test di sicurezza chimica con queste agenzie. I nostri fornitori sono tenuti a rispettare i controlli e gli standard che abbiamo messo in atto, nonché le leggi e i regolamenti sulla sicurezza dei prodotti nei Paesi in cui operiamo. SHEIN si impegna a lavorare a stretto contatto con le agenzie locali per la sicurezza dei prodotti, monitorando i cambiamenti e gli sviluppi delle leggi e delle normative sulla sicurezza e investendo nella continua ottimizzazione dei processi di conformità dei prodotti.
Shein
Nell’ultimo anno, Shein avrebbe fatto più di 400.000 controlli chimici sui suoi prodotti, per verificare che siano sicuri. Se un cliente si lamenta di un prodotto, Shein afferma di toglierlo subito dal sito per fare delle indagini. Se scoprono che il prodotto non è sicuro, Shein prende provvedimenti nei confronti del fornitore, cioè contro chi ha fabbricato quel prodotto.
Quando veniamo a conoscenza di un reclamo, per prudenza rimuoviamo immediatamente il prodotto o i prodotti dal nostro sito web, mentre svolgiamo le adeguate indagini. Se viene poi verificata la non conformità, non esiteremo a intraprendere le opportune azioni di controllo con il fornitore del prodotto.
Shein
Sono davvero stati trovati vestiti con sostanze tossiche? Ecco cos’è successo spiegato semplice
Articolo del 30 agosto 2024 – Ma davvero sono presenti delle sostanze tossiche sui vestiti di alcuni dei marchi di fast fashion più famosi come Shein, Temu, Ali Express e altri? Questa è la notizia che sta circolando nelle ultime ore. Facciamo chiarezza! Il 29 agosto, un sito tedesco chiamato Öko-Test ha diffuso il test fatto sugli abiti venduti da uno dei brand cinesi più utilizzati (Shein). Sono stati fatti analizzare 21 capi d’abbigliamento e quattro paia di scarpe per ogni target (donne, uomini, bambini e neonati) del brand Shein e più della metà dei prodotti sarebbero risultati non conformi agli standard di sicurezza previsti dalle norme europee. Vediamo più nel dettaglio cosa è stato scoperto.
Quali sono i risultati del test?
Per prima cosa, i test condotti hanno rilevato la presenza di numerose sostanze chimiche tossiche, tra cui formaldeide, ftalati e altri composti nocivi. Questi elementi chimici possono essere dannosi per la salute umana: i ftalati sono noti per interferire con il sistema ormonale umano e quindi con la fertilità delle donne. Anche il formaldeide può essere estremamente pericoloso, visto che può causare reazioni allergiche e, nei casi più gravi, tumori di vario tipo. Queste sostanze chimiche tossiche non sarebbero gli unici elementi emersi durante i test.
Anche i metalli pesanti sono stati rilevati in grandi quantità. Parliamo del piombo, ad esempio, che può avere gravi conseguenze tossiche, soprattutto nei bambini. L’esposizione al piombo può avvenire attraverso il semplice contatto con la pelle o con la respirazione di particelle rilasciate dai tessuti. In conclusione, la maggior parte dei prodotti Shein non avrebbe superato il test condotto da Öko-Test. La migliore valutazione complessiva è “sufficiente”.
Shein e il “Fast fashion”
Attenzione! Shein non è l’unico caso preoccupante in questa situazione. Il grande marchio di moda rientra nella categoria chiamata “fast fashion”, ovvero la pratica di produrre capi d’abbigliamento a basso costo. In questa lista troviamo anche marchi come Temu, Aliexpress, Primark, H&M, Bershka e molti altri. Il “fast fashion” può essere pericoloso, perché potrebbe un impatto negativo sui consumator* e sull’ambiente. Non solo: si parla spesso anche di un possibile sfruttamento (in alcuni casi constatato dai fatti) nei confronti dei lavoratorti. Il pericolo principale nei confronti di chi acquista deriva dalle sostanze chimiche che vengono utilizzate in grande quantità per produrre questi capi d’abbigliamento.
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