Ultimamente sui social si parla molto di fast fashion, e nello specifico si parla molto di Shein. E’ un brand che tutt* amiamo molto, e che spesso è un riferimento per l’acquisto di capi a un prezzo economico. Ma cosa c’è dietro? Una donna si è infiltrata sotto falso nome in una delle case di produzione di Shein in Cina per cercare di scoprire la verità sul colosso dello shopping. Le telecamere di Channel 4, una rete televisiva britannica, hanno così fatto venire a galla diversi aspetti segreti dell’azienda.
Nella video inchiesta, intitolata “Shein Untold: Inside the Shein Machine“, si scopre così che i lavoratori e le lavoratrici dovrebbero produrre circa 500 capi al giorno (che verrebbero pagati 4 centesimi l’uno) per una giornata lavorativa che dura 18 ore, senza nessuna pausa. I sarti e le sarte, con un solo giorno libero ogni 30, pare che vengano pagat* circa 550 euro al mese e per ogni errore gli venga detratta parte dello stipendio.
La risposta ufficiale di Shein all’inchiesta!
I dati di questa inchiesta sono diventati virali anche sulle piattaforme social. L’account di OutPump ha pubblicato alcuni contenuti a riguardo e, proprio sotto uno di questi post su Instagram, Shein ha replicato. L’azienda si è detta preoccupata e ha spiegato che tutti gli operai seguono un codice di condotta da rispettare. Ecco la risposta completa:
Siamo molto preoccupati per le affermazioni di Channel 4 e abbiamo lanciato un’indagine a riguardo. Il nostro programma SRS impone ai fornitori un codice di condotta basato sulle leggi locali e internazionali in materia di pratiche di lavoro e prevede l’audit dei fornitori da parte di agenzie indipendenti.