In questi giorni si sta discutendo molto sulla storia (vera o presunta che sia) di Paki ed Elisabetta, rispettivamente di 18 e 15 anni che aspettano un bambino. I due motivi di confronto sui social sono la loro giovane età per diventare genitori e il fatto che lei sia rimasta incinta dopo un solo mese di frequentazione seria. Ieri su TikTok Denise Puce ha pubblicato un video in cui ha detto: “Io non vi giudico perché fate i bambini, ma perché fate i bambini dopo un mese di relazione! Stanno insieme da un mese raga! Ma seri? Usate un preservativo!“. Alla tiktoker, che voleva far intendere che, in generale, prima di fare un figlio bisogna avere un po’ più di sicurezze e di consapevolezza, ha replicato Sara Cappelli, madre a diciassette anni, dopo tre mesi di relazione.
Sara, ora ventiduenne, ha portato il suo esempio di ragazza che, dopo solo tre mesi di conoscenza con il suo fidanzato, è rimasta incinta quando era ancora minorenne. Oggi sta ancora insieme al compagno e cresce felicemente suo figlio. Il suo racconto inizia con la rivelazione di aver vissuto male la sua prima gravidanza a causa dei pregiudizi e delle critiche ricevute:
Accetto il pensiero di questa ragazza, ma dato che ci sono passata voglio esprimervi il mio pensiero. Nessuno mette in dubbio che un figlio abbia bisogno di una stabilità economica, di amore e di tante cose. La mia prima gravidanza l’ho vissuta nella vergogna, per questi pregiudizi come: “Dopo appena tre mesi hai fatto un figlio!”. Io non credo che voi vi fidanzata e per uno o due anni, finché non pensate che la relazione sia seria voi non vi tocchiate. E comunque protetti o non protetti, non è detto che non possa succedere comunque. Mettiamoci anche che uno non se la sente di abortire. Non tutti, se fanno un figlio, vogliono per forza abortire.
La storia di Sara è a lieto fine: la ragazza ha avuto un’altra figlia e convive con il suo compagno. Entrambi erano e sono consapevoli della responsabilità che ha comportato la loro scelta:
Io sono rimasta incinta a 17 anni dopo tre mesi di relazione. Oggi sono cinque anni che stiamo insieme e abbiamo fatto un’altra figlia. Siamo andati a convivere e abbiamo una stabilità economica. Questo per dire che non ci siamo lasciati. Non è detto che non ci lasceremo, ma comunque noi, come questi due ragazzi, abbiamo deciso di prenderci delle responsabilità. Siamo capaci tutti di divertirci e dire: “Stica**i, tanto in caso abortiamo”. Non è così facile. Comunque sono sicura che, come hanno avuto il coraggio di prendersi le responsabilità, se un giorno non dovese andare bene, penso che lo amerebbero, come lo amano adesso che stanno insieme.
Sara Cappelli conclude ribadendo che non crede che ci sia qualcuna che, di fronte ad una gravidanza, sarebbe contento di essere giudicata solo per essere rimasta incinta dopo tot mesi di relazione. Aspettare un bambino, dunque, è un fatto di responsabilità e di maturità che non dipende dall’età anagrafica e nemmeno dalla durata della relazione.
[FOTO: TikTok]