Alcuni giorni fa ti avevamo parlato di Riccione, il film web di Rai Pubblicità pieno zeppo di webstar, da Il Pancio (che lo ha anche scritto) a Enzuccio, da Amedeo Preziosi a Valentina Vignali, passando per Roberta Carluccio, Shade, Ricky e Pasqui di Casa Surace, i Panpers, Autogol, Ludovica Pagani e Annibaluzzo: il video, pubblicato sul canale YouTube della Rai, ha ottenuto poco più di 1,2 milioni di visualizzazioni in 10 giorni e forti critiche.
Tra queste fa rumore quella del regista Gianluca Vannucci che, a nome del Pd, ha stroncato Riccione dichiarando: “Fa male vedere un prodotto del genere“. I motivi di tale indignazione li spiega il diretto interessato: il film è fatto male, è pieno di errori tecnici e scenografici, e soprattutto non rappresenta la città. Puoi trovare la dichiarazione completa sul sito chiamamicitta.it. Di seguito puoi leggere alcuni stralci:
Un’occasione persa per una Riccione che non si riconosce nella location, nei personaggi, nei colori e dove prostituzione, omofobia, scene di spaccio e un consumo smodato di alcol giocano un ruolo primario nelle economie della trama. Ed è a dir poco tafazziano il riferimento alla spesa di 45€ per lettino e ombrellone in spiaggia, visti i tempi che corrono.
E ancora:
Il film parte da un locale di Miramare e prosegue con una scena dove uno dei protagonisti va a prostitute (alla faccia dello spot turistico), ed è zeppo di errori tecnici e scenografici, come la presenza di Smartphone e banconote da 5 euro in scene ambientate nel 2001, all’uso dilettantisco del green screen o la massiccia presenza invasiva di sponsor in gran parte delle scene.
C’è anche una critica agli Youtuber e a chi ha scelto la strategia delle webstar per pubblicizzare la città:
Gli attori sono tutti YouTuber a parte Enzo Salvi. E anche questa formula del puntare su un blocco di YouTuber come garanzia di like e visualizzazioni lascia alquanto perplesso chi lavora nel web o nel filmaking
Insomma: Riccione versione sketch di sesso, droga e rock’n’roll non convince. La colpa di chi è? Cosa penseranno i diretti interessati?