Nei giorni scorsi è andato in onda il servizio riguardanti gli streamer su “Report”, un programma di Rai 3 che propone delle inchieste sui temi più disparati. Durante la puntata dell’11 gennaio (si può rivedere su RaiPlay) un inviato della trasmissione ha parlato del lavoro svolto dagli streamer e del tempo impiegato nelle live. Si è parlato anche della quesione giudiziaria di St3pny.
Molti streamer della piattaforma targata Amazon sono stati contattati per raccontare della propria esperienza su Twitch. Una delle più presenti è stata Kurolily, con la quale si è mostrata una vera e propria live in cui sono state poste varie domande sul web. Inoltre sono stati presenti Gskianto, Homyatol, Los Amigos e Ckibe che hanno contribuito a raccontare la loro storia sul web e il loro lavoro. Apparentemente sembrava essere un servizio senza “trappole”, ma invece la stoccata finale è arrivata. Parlando di guadagni, la trasmissione ha fatto riferimento ad un episodio accaduto ormai qualche anno fa.
L’accusa a St3pny e la risposta dello youtuber
Il giornalista di Report ha detto:
Oltre a Favij,ci sono almeno altri 10 gamer con almeno 1,5 mln di seguaci. Come ad esempio St3pny, che ha un canale con oltre 4 milioni di iscritti. Sforna una quantità di video impressionante da ormai 10 anni, durante i quali però non aveva trovato il tempo di aprirsi una partita IVA. Fino a quando due anni fa non gli è piombata in casa la Guardia di Finanza. (…) Si tratta del primo caso in assoluto di indagini della Guardia di Finanza tra i conti di uno youtuber. St3pny nel frattempo ha regolarizzato la sua posizione con l’Agenzia delle Entrate, ma questi ritardi hanno sempre un costo.
Un colonnello della Guardia di Finanza è stato intervistato dal programma. Ha detto: “L’evasione che abbiamo individuato da parte del soggetto ammonta a circa 600mila di ricavi non contabilizzati e non dichiarati. Dal punto di vista, invece, dell’imposta sul valore aggiunto sfiora i 900mila euro di volume di affari ai fini dell’imposta sul valore aggiunto. Il contribuente, in questo caso, non presentava dichiarazioni ai fini IVA”.
Il “problema” di St3pny, come spiegato da lui stesso in un video, è stato di un’errata denominazione della propria figura professionale. Questo errore lo portava a pagare una quantità differente di imposte all’Agenzia delle Entrate.
Stefano, avvisato dai propri fan di essere stato menzionato, decidere di rispondere a tono al servizio:
“Da piccolino mi dicevano sempre che quando il cu*o brucia, la bocca parla. Io ho avuto modo di regolarizzare la mia situazione e quando ne avrò voglia ne parlerò sul mio canale. A quanto pare però c’è chi ha bisogno di usare il mio nome per portare il pane a casa. Non ci sono notizie più interessanti negli ultimi due anni? E’ fuori di testa…”.
[Foto: RaiPlay]