Sono passati poco più di 20 giorni dal Concertone del Primo Maggio e ora la Rai querela Fedez. Ma facciamo un passo indietro. Dopo il discorso in diretta su Rai 3, con il quale il rapper milanese aveva toccato temi importanti come i diritti dei lavoratori e il DDL Zan, si era scatenato un vero e proprio putiferio. Tutta l’Italia ha parlato per giorni della questione, una vera e propria battaglia mediatica che vedeva contrapposti la Rai e Fedez.
Ora la battaglia passa al legale. A diventare virale era stato anche, e soprattutto, il video della registrazione della chiamata tra il cantante e la vicedirettrice di Rai 3 Ilaria Capitani. E sembra che sia stato proprio quest’ultimo episodio a rendere tutto ancora più complicato. La vicenda era infatti finita alla Commissione di Vigilanza della Rai visto che, stando a quanto sostenuto dal rapper, in quella circostanza la Rai aveva cercato di censurare il suo intervento, giudicato come “inopportuno” in quella sede.
“Si procede in sede penale”, la Rai querela Fedez dopo le accuse di censura
Ora, a distanza di giorni, arriva la decisione finale: la Rai querela Fedez, come anticipato da Tvblog. A riportarlo sono ora i principali siti d’informazione, citando Massimiliano Capitanio, deputato della Lega e capogruppo in Vigilanza Rai:
Apprendiamo che la Rai ha conferito mandato ai propri legali di procedere in sede penale nei confronti di Federico Leonardo Lucia, in arte ‘Fedez‘, in relazione all’illecita diffusione dei contenuti dell’audio e alla diffamazione aggravata in danno della società e di una sua dipendente avvenuti in occasione del concerto del Primo Maggio. Si tratta di un atto dovuto e doveroso perché su temi fondanti della nostra democrazia, come la libertà di espressione e il rispetto della persona, non è possibile scherzare né tantomeno organizzare show per un pugno di like.
E come ha reagito Fedez a questa pesante comunicazione? Sulle proprie Instagram stories, il marito di Chiara Ferragni si è lasciato andare ad un lungo sfogo di cui riportiamo qui un estratto:
Sono orgogliosissimo a maggior ragione di quello che ho fatto, lo rifarei altre mille volte. Mi assumo le responsabilità di ciò che ho detto e ho fatto e quindi affronto le conseguenze. Ma bisognerebbe ricordare come si è comportata la tv di Stato in questa faccenda. Trasmette infinita tristezza il fatto che sia stato un leghista della commissione di Vigilanza Rai a comunicare della decisione della querela. Amico della Lega, le cose che ho detto sono parole di gente del tuo partito che ancora sta lì a fare carriera.
E poi ha aggiunto:
Sapete dov’è la differenza tra me e voi, amici della Rai? È che io la telefonata l’ho pubblicata mettendoci la faccia e pagando le conseguenze. Voi, che mi avete registrato a vostra volta, dirigenti della tv di Stato, l’avete data ai giornalisti che devono coprire le loro fonti, a volto scoperto. Ovviamente questo non è un illecito giuridico, però vi siete parati il cu*o, e questa è vigliaccheria di Stato, però va bene così [..]
Come andrà a finire? Rimaniamo in attesa di eventuali sviluppi futuri.
[FOTO: Instagram]