C’è poco da farci. Pow3r è l’esportivo (inteso come giocatore di e-games) più famoso d’Italia. I numeri parlano chiaro. Su Youtube, i suoi followers sono quasi un milione. Su Instaram sono 700mila, così come su Twitch. Attualmente è l’italiano più seguito sulla piattaforma di streaming di Amazon. In più è uno dei giocatori in forza ai Fnatic.
Giorgio Calandrelli, streamer ed esperto di Fortnite (nonostante sia diventato assai critico nei confronti del gioco), ha raccontato in un’intervista con Pietro Aradori com’è riuscito ad affermarsi in questo mondo:
Nei videogiochi è difficile crearsi una carriera, i giochi nascono e muoiono, guadagnare e crearsi una vita è molto complicato. Il primo contratto con il quale ho iniziato a guadagnare qualcosa è stato con i Fnatic. È nato tutto totalmente a caso, era un sabato o un venerdì sera, ero uscito con la mia ragazza a cena, quel weekend c’era una sorta di torneo, non c’erano soldi in palio, si giocava giusto per giocare.
Mentre stavo giocando il torneo, che di solito si suddivide in tre giorni, ho detto ‘me lo gioco tutto in una sera, sta andando bene’ così mi tenevo il sabato o la domenica libera, per fare qualcos’altro, per avere un po’ più di tempo per me. Così inizio a giocare, mi preparo degli energy drink, me ne bevo due, mi pare, per tenermi sveglio perché finivo praticamente alle 6 del mattino.
Alla fine, su 25 partite che dovevo giocare ne vinco 19 e nelle altre faccio dei piazzamenti incredibili, perciò mi ritrovo ad essere qualificato per un torneo da 10 milioni di dollari, di cui io non sapevo l’esistenza e da lì sono stato contattato dai Fnatic. Questa la sanno davvero in pochi.
Pow3r è l’esportivo più celebre
La carriera sul web di Pow3r è iniziata nel 2011, prima con Call of Duty, poi con Overwatch. Ma è stato proprio con Fortnite che ha raggiunto il successo. Nel luglio del 2018 è riuscito a firmare il contratto con i Fnatic, uno dei team più importanti a livello mondiale.
Mi hanno fatto prima un contratto a breve termine e poi, dopo la mia prima prestazione al primo torneo giocato con la loro maglia, mi sono trovato con un altro contratto, tipo ‘ti vogliamo con noi, nella nostra scuderia’. Un’altra cosa bella è che i Fnatic sono uno dei team che io tifavo quando ero piccolo.
Era un pochino la mia aspirazione dire ‘un giorno mi piacerebbe giocare per una squadra del genere’, ma era un sogno irraggiungibile, una squadra troppo grande, veramente enorme, una delle più famose al mondo, ora invece mi sono trovato ad essere uno dei loro player principali, lì è iniziata la mia carriera come giocatore professionista.