Classe ’99 e sangue torinese, Pietro Morello è un tiktoker molto vicino al milione di followers (qui il suo profilo), ma è anche artista, più precisamente musicista e pianista. A 21 anni e con la voglia di donare la parte migliore di sé, Pietro è già in prima linea su diversi fronti di solidarietà: aiuta chi ha bisogno. Come? Spinto dall’amore incondizionato nei confronti dei bambini, e dal desiderio estremo di poter portare felicità e serenità al prossimo, Pietro Morello sceglie di portare avanti progetti di musicoterapia sia negli ospedali infantili che nei campi di guerra, prendendo parte a svariate missioni umanitarie.
L’ultimo suo progetto attualmente in atto è quello presente all’interno dell’ospedale oncologico Regina Margherita di Torino, dove ha scelto di far inserire un pianoforte precedentemente regalatogli da una ragazza. La scelta di installare un ulteriore pianoforte in un reparto differente, la scelta di suonarlo ogni qualvolta gli sarà possibile, ci spiega Pietro. E’ mossa dalla voglia di alleggerire anche per pochi minuti l’anima di chi non vive situazioni serene.
Qualche curiosità su di lui. Vive a Moncalieri. Abita con il padre e la madre. Ha una sorella che insegna alle scuole elementari. Attualmente è fidanzato con una ragazza di nome Sofia, di origini norvegese. Le ha dedicato due canzoni, Filo(Sofia) e Hygge. Ha partecipato alla trasmissione “I Soliti Ignoti”. Spesso è diventato virale con la figura del “vicino di casa”, che si lamenta della sua musica fino a tarda notte: si tratta del cugino di sua nonna.
Pietro Morello e le missioni umanitarie
Chi ti ha avvicinato al mondo delle missioni umanitarie?
Risponde lui: “L’amore per i bambini. In fondo lo faccio per quello, è lo stesso amore che mi porta a suonare negli ospedali, è lo stesso amore che ha chi insegna per dedizione e non per soldi, a cambiare è solo il luogo fisico. Forse è incoscienza, ma quando sono nei campi di guerra in mezzo ai bambini non mi importa delle bombe che cadono, me ne frego, voglio stare con loro. È questo tutto quello di cui mi importa. È quando mi dicono “grazie” o “torna”, lì capisco che ho vinto, che la strada è quella giusta. Sono io che imparo da loro e non il contrario.
Se è masochismo o incoscienza non lo sappiamo, ma di certo la luce che ha negli occhi Pietro quando parla dei suoi progetti è inequivocabile. Inoltre il ragazzo, polistrumentista che suona col cuore e di pancia sceglie di condividere i sui valori anche sui social. Spinto in parte dalla noia e in parte della curiosità verso la nuova piattaforma di Tiktok porta gran parte di sé sulla stessa, affermando che questa a lui “ha portato solo cose belle”.
Cosa ne pensi della musica classica e come la faresti conoscere a chi è lontano da questo mondo?
“Sono perdutamente innamorato della musica classica. Non posso insegnarla, non ho la presunzione né le competenze per farlo. Ma se potessi avvicinare qualcuno quasi sicuramente affitterei un’orchestra di persone, li metterei a suonare “Il flauto magico- Regina della Notte” e ti direi chiudi gli occhi. Ascolta. Cerca il flauto più piccolo. Trova il violino scordato.
Nel futuro di Pietro c’è l’intenzione di continuare a lavorare facendo delle sue passioni un vero e proprio mestiere. Fra meno di una settimana inoltre uscirà il suo ultimo brano: “Mezz’aria”.
[Foto: TikTok]