Un giorno prima della sua avventura a Pechino Express, Nicole Rossi è stata vittima di una sorta di molestia. Subito dopo scuola, assieme ai suoi compagni di classe, l’ex collegiale è andata a mangiare in un McDonalads della sua città. Lì è successo il fattaccio. “Voglio che queste perosne si vergognino. Queste persone si devono sentire un verme, si devono vergognare. Spero che tu finisca a masturbarti in carcere“, ha detto Nicole, prima di esortare tutti a raccontare sempre, senza mai vergognarsene.
Ecco il racconto nei dettagli:
“Una mia amica, molto molto stretta, mi chiede di cambiare posto. Le chiedo il perché e lei mi indica dietro. Io mi giro e c’era un uomo con una mano infilata in tasca, che si stava visibilmente masturbando mentre guardava negli occhi la mia amica. Al che io mi rigiro sconvolta e digito il numero della polizia. Quando mi rigiro per fargli vedere il numero della polizia, lui aveva infilato le mani dentro ai pantaloni. Lui vede il numero dal cellulare e scappa subito”.
“Dopo un minuto, rieccolo. Come una furia, gridando, sono partita alla ricerca di un responsabile del Mc. Le ragazze del Mc sono state molto gentili, ci hanno aiutato e quell’uomo si è volatelizzato. Io ero incazzata nera. Passano due minuti e questo tizio si ripresenta sporgendo la testa. Sono corsa fuori con una furia e lui è sparito di nuovo”.
Nicole Rossi ha anche raccontato di essere stata per ben due volte vittima di queste molestie, in seconda media e a 14 anni. Anche questa volta è rimasta provata:
“La mia amica si è messa a piangere, era provata. Ormai sembra un gesto disgraziatamente banale, ma è una cosa che ti segna. Io non ero provata, ero incazzata. Per me quel gesto equivale a una molestia. Mi sono sentita molestata. Mi sono sentita privata della mia dignità”.