Maryam soffre di disturbo borderline. Lo sostiene una sua utente basandosi solamente sul racconto della tiktoker. Un po’ poco per diagnosticare un disturbo mentale ad una persona. Così la creator, che si era sfogata con i suoi follower, mettendo a nudo le proprie debolezze e i suoi problemi, ha deciso di rispondere pubblicamente alla ragazza che le ha attribuito questo genere di problema scrivendo nelle storie di Instagram:
L’altro giorno ho scritto come mi sentivo nelle storie e una di voi mi ha detto che da quello che avevo scritto sembrava che soffrissi di disturbi borderline. A parte il fatto, ma chi sei per diagnosticarmi le cose, e poi perché dovete associare ogni cosa ad un nome? Tanto che ho eliminato le storie e mi ha fatto passare la voglia di confidarmi dei miei problemi con voi, perché non siete nessuno per giudicare. Non vuol dire che se sono un personaggio pubblico potete permettervi di farmi da psicologi e dirmi, secondo me hai questo e secondo me hai quest’altro.
So davvero poco del disturbo borderline e non mi metto nemmeno a cercare su Internet, perché sto bene e non ho bisogno di associare i miei momenti in cui sono triste, che capitano a tutti, a dei disturbi. Vi dico solo di stare attenti con le parole, perché molti dei disturbi sono creati dagli altri e non da se stessi.
La delusione per il commento è palpabile, tanto che Maryam ha cercato di spiegarne il motivo: certe cose possono dirle solo coloro che ne hanno le competenze:
E’ come se voi vi state confidando con una vostra amica e lei, al posto di aiutarvi, inizia a dirvi: “Secondo me soffri di questo disturbo e di quell’altro”. Così si creano solo paranoie inutili alle persone. Io penso che se non si hanno competenze per farlo è meglio lasciare perdere.
Molti follower le hanno fatto presente che probabilmente la ragazza che le ha diagnosticato il problema voleva solo aiutarla. La tiktoker non ha negato questa ipotesi, ma non l’ha giustificata:
Il punto è che anche se l’ha fatto in senso buono può causare delle conseguenze. Se tu vai a dire a una persona che soffre di questo disturbo, magari lei se lo va a cercare su Internet, cerca la definizione e dice: “Oddio è vero, soffro di questo disturbo” e inizia ad andare in paranoia. Così facendo hai procurato solo del male a quella persona. Se fosse così facile diagnosticare disturbi, non ci sarebbero nemmeno gli psicologi. Non puoi sapere da un testo che ho scritto in un momento in cui ero triste, come sto, come sono e quali disturbi ho. Per questo mi ha dato fastidio.
Sono argomenti delicati, non è una cosa così. Non è che se vedo una persona triste vuol dire che ha questo disturbo. Così non aiuti un bel niente. Non mi aiuti cercando di dare un nome a quello che io ho scritto.
Una utente, che soffre di disturbo borderline, in DM le ha dato ragione:
Soffro di disturbo borderline e bipolare. Sto sotto farmaci da una vita e da più di metà sono in terapia. Quello che hai detto è oro. Basta autodiagnosi!
Al di là della buona fede della commentatrice, che sicuramente non pensava di creare questo disagio in Maryam, pensate che la tiktoker abbia ragione?
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