Qualche settimana fa Martina Strazzer è stata in Egitto per lavorare ad un progetto del suo brand di gioielli Amabile. Durante il suo soggiorno si è dedicata alla creazione di contenuti come foto, video e pubblicità insieme alle due influencer Pamela Paolini e Nilufar Addati (”La sera eravamo tutte stanche ed io restavo sveglia fino alle 2 ad editare video”). In questi giorni però è stata oggetto di critiche che l’imprenditrice ha provato a mettere a tacere con un video pubblicato su TikTok dove spiega nei minimi dettagli come è stata veramente dura e faticosa una giornata lavorativa come la sua.
Martina, insieme al suo team si alzava la mattina alle 7.30 con il telefono subito sotto mano a documentare i primi momenti della giornata: il risveglio, la colazione e le escursioni. Ma la fatica nel gestire tutte queste attività hanno portato tutto il gruppo a non godersi a pieno il viaggio e le esperienze offerte. Anche le ore pomeridiane erano sempre occupate da impegni lavorativi come scattare foto, sponsorizzare i prodotti dei brand, con poco tempo per pranzare e farsi un bagno rilassante in piscina.
Mano a mano che ci spostavamo per le diverse tappe dovevamo sempre essere con un outfit diverso, in modo da avere contenuti potenzialmente il più tempo possibile. Voi penserete che sia esagerato, ma se voi siete intrattenuti è perché porto contenuti. Io con queste cose ci lavoro.
Martina Strazzer risponde alle critiche
Nemmeno la spiegazione data da Martina su TIkTok ha messo a tacere gli hater, che l’hanno criticata nuovamente. Di lei ne hanno parlato anche i quotidiani e alcuni creator, come Karina Cascella che, commentando il titolo: “Martina Strazzer e lo stress degli influencer in viaggio: ‘Ogni lavoro ha il suo tipo di fatica‘” ha scritto: “Io trovo tutto questo a dir poco folle. ‘Lo stress degli influencer in viaggio’. Che stanchezza filmare tutto con quel ditino vero? Immagino poi la sera a fine giornata quanto ti o vi brucerà… E lo dice una che vive ANCHE di questo. Ma di certo non mi permetterei mai di dire una ca**ata del genere. Stress, stanchezza, zero riposo, di certo non fanno parte di questo tipo di lavoro. Fate le brave su, siete patetiche“.
A questo punto Martina ha deciso di rispondere una volta per tutte spiegando esattamente in cosa è consistito il suo lavoro in Egitto. La Strazzer non è stata l’influencer invitata dal brand, ma il brand che invitava le influencer, quindi ha dovuto gestire ogni aspetto pratico e logistico del viaggio, per cercare di ottimizzare al meglio l’investimento.
Mi è davvero dispiaciuto molto leggere i commenti riguardo alla vicenda, perché penso sempre che prima di giudicare sia necessario sapere il background delle persone… sono una ragazza di 22 anni che ha fondato un’azienda da zero, ha a carico 8 persone che ci lavorano e ha voluto organizzare un viaggio come campagna di influencer marketing per il brand. Io non ero “l’influencer invitata dal brand”, io ero il brand che paga le influencer, ma avendo anche il mio seppur piccolo seguito sui social ho deciso di presenziare durante il viaggio, per portare anche sulle mie piattaforme contenuti diversi dal solito. La mia giornata quindi non si limitava a godermi la vacanza e ogni tanto fare qualche storia (ho fatto anche io viaggi sponsorizzati e sicuramente non ho vissuto l’esperienza che ho vissuto in Egitto, semplicemente perché stavo esattamente dall’altra parte!).
La mia giornata consisteva nel gestire a distanza l’azienda tutto il giorno, coordinare le pubblicazioni delle talent coinvolte, organizzarne le esperienze e per ultimo nutrire i miei canali social con i contenuti che porto ogni giorno e quindi le mie giornate e la mia quotidianità. Detto questo: sono molto felice del fatto che ci siano persone che dall’altra parte vivono le esperienze di influencer marketing in maniera serena! Per me era decisamente molto più di questo. Essendo coinvolto anche del denaro, dovevo assicurarmi di spremere il tempo disponibile al meglio per portarmi a casa il maggior ritorno possibile.
Il video che è stato ripubblicato è un semplicissimo TikTok. Racconto la giornata dal punto di vista della “content creation”, bypassando TUTTO il resto. Come la gestione dell’azienda, la risoluzione di problematiche interne ad essa, il lancio della collezione, la campagna di Influencer Marketing, la gestione del mio profilo TikTok, del profilo TikTok del brand, del mio profilo Instagram e per finire di quello del brand. Non sto mettendo a confronto il mio lavoro con quello di nessun altro. Anzi, sto evidenziano come ogni tipologia di lavoro abbia il proprio tipo di fatica. Mi dispiace davvero tanto che le persone si permettano di giudicare chi non conoscono basandosi su un video decontestualizzato. O su testate giornalistiche che evidenziano (come è poi giusto che sia, da parte loro) soltanto i punti “caldi” che si prestano alla polemica.
Chiuderò qui la questione. Non ne parlerò più, perché a mio parere non è necessario andare oltre. Sono soltanto amareggiata e triste. Spero che, così come sotto al TikTok stesso non si fosse sollevata ALCUNA polemica, le persone che mi seguono conoscano la mia realtà.
Pamela Paolini, che era presente durante il viaggio, ha difeso Martina Strazzer. Sotto un post ha scritto: “La verità è che ci sono migliaia di lavoro e anche questo lo è. Lavoro non significa per forza fatica fisica. Ma capisco che questo concetto non potrà mai essere capito. Io l’ho vista Martina in quella ‘vacanza’ il suo obiettivo principale era rendere partecipi i follower di tutto quello che facevamo e di conseguenza far conoscere sempre di più il SUO brand e in particolare la collezione nuova. Beh ha funzionato. Ma mi sembra veramente da invidiosi commentare con cose cattive. Ha semplicemente raccontato una giornata tipo, non ha mai detto che solo lei lavora“. Il discorso è molto semplice: ogni lavoro comporta della fatica. Martina Strazzer non ha sminuito il lavoro altrui, semplicemente ha parlato del suo.
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