Marta Losito è ancora incredula: da cinque giorni è uscito il suo primo libro – #Nonostante – e lei è ancora euforica. D’altronde, finire tra gli scaffali delle librerie più importanti d’Italia a 15 anni non è mica roba da tutti. Lei c’è finita con un libro che racchiude poesie (ma non in rima) e riflessioni su amicizia, amore, adolescenza e tutto quello che riguarda il mondo di una teenager.
E che dire dell’instore? Prosegue a gonfie vele. Solo ieri ha “dominato” piazza Duomo a Milano con migliaia di presenze. Eppure la tiktoker è stata accusata dai soliti haters per aver scritto un libro a 15 anni: “Ma non ti vergogni a scrivere un libro? Sei piccola, non ha senso. Tanto lo sappiamo che non l’hai scritto tu e che l’hai fatto solo per soldi“, le hanno scritto. Ecco la sua risposta:
“Tutto quello che ho scritto io è rimasto. Poi, raga, è normale: neanche lo scrittore più bravo al mondo non ha un aiuto o una spalla che dà una mano a rispettare la grammatica. Io sono stata aiutata. Ma ho imposto come regola di non cambiarmi il pensiero. Chi dice di non aver avuto un aiuto non è vero. Io sono stata aiutata. Il mio aiuto si chiama Bruno, mi ha aiutato tantissimo”.
Ma ecco cosa ha raccontato Marta del suo #Nonostante.
“Non volevo fare un libro come gli altri. Non è né una biografia né un romanzo. Penso che una biografia a 15 anni sia ridicola: non sto insultando chi ha scritto una biografia, tutti ci hanno messo un cuore, ma a 15 anni ha senso. Non è neanche un romanzo. Nonostante io ami scrivere sin da piccola, ho rifiutato anche il romanzo. Non sarei stata capace. Loro mi hanno proposto di aiutarmi, ma non sarebbe stato frutto di quello che penso io e sarebbe venuta fuori una cosa sincera”.