Leperledegliomofobi, da sempre impegnate a combattere l’ignoranza della gente, hanno partecipato al videoclip di Makumba, la canzone estiva di Noemi e Carl Brave. La loro presenza ha suscitato critiche, anche offensive, per il solo fatto che abbiano ballato in costume:
Ma che è sta me*da? Ma perché Mi stavate tanto simpatiche.
Per me è me*da che caga me*da. Hanno perso qualsiasi credibilità. Per soldi e visibilità ci si vende davvero alla peggio gente. Peccato, sembravano in gamba.
Brave, prestate il fianco all’immagine che si ha sempre delle donne, agguerrite e combattive. Ma pronte a ballare mezze nude per la felicità dei mondezzari. Peccato davvero.
Ma che c’entra la spiaggia? Io parlo di balletti squallidi, fatti apposta per farlo rizzare a morti di fi*a. Esprimiti come vuoi, ma se ti esprimi in certi contesti di me*da, mi scadi proprio nel trash e nella reificazione della donna.
Erika Mattina e Martina Tammaro hanno deciso di replicare alle accuse, pubblicando un post Instagram in cui spiegano la propria posizione:
Questo è il mondo in cui viviamo.
Dove se combatti contro l’omofobia non puoi ballare, a quanto pare.
Dove stare in costume equivale a “stare mezze nude”.
O Dove due ragazze che con grande soddisfazione raggiungono un obiettivo, ovvero quello di ballare in un videoclip musicale portando una propria coreografia, si devono sentire dire che lo fanno per “farlo rizzare a morti di figa”.
O, ancora, che si “svendono” e che lo fanno solo per soldi (ridiamo).
Eccetera, eccetera, eccetera.
Ma quando smetterete di sentire il bisogno di farci sapere per forza le vostre opinioni, per nulla richieste, contornate di pregiudizi?
Se siete frustrati, sfogatevi da un’altra parte, ma non sputate sul lavoro di tantissime persone sminuendolo solo perché a voi non piace.
Guardatevi allo specchio e, se ne siete in grado, tappatevi la bocca prima di sparare una marea di stronzate.
L’insensatezza della critica è stata perfettamente riassunta da Elena Santoro, compagna di Erika a La Caserma: “Chi sbaglia? Noi che veniamo oggettificate in quanto siamo oggetto di desiderio per loro? O loro che vedono una donna come oggetto?“. Ballare in un video non toglie niente alla sensibilizzazione che Leperledegliomofobi portano avanti da sempre. Simili commenti, invece, ci rimandano indietro di decine e decine di anni.
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