In questi ultimi giorni il mondo del web si è stretto attorno a Inquisitor Ghost, il noto cosplayer italiano di Call of Duty scomparso tragicamente nella notte tra il 9 e il 10 ottobre. Oggi andremo a ricostruire tutto ciò di cui si è parlato nelle settimane precedenti alla sua scomparsa, dalla sua identità fino alle pesanti accuse ricevute recentemente.
Conosciuto per i suoi cosplay del personaggio Ghost di Call of Duty: Modern Warfare, Inquisitor aveva ormai occupato un posto nel cuore della community. Per chi non lo sapesse, il cosplayer aveva 23 anni, era conosciuto come Vincent e su TikTok contava oltre 200.000 follower. Di recente, però, la sua vita non era più la stessa, e attorno a lui sono piovute accuse molto gravi, tra cui quelle di ped*filia.
L’incubo ha avuto inizio a metà settembre scorso, con la pubblicazione delle presunte chat tra Inquisitor Ghost e “AJ”. Quest’ultima si vocifera fosse una ragazza 17enne che in precedenza era stata sua editor per i video. In seguito a questo avvenimento, il ragazzo è stato sommerso da accuse di ped*filia (che secondo alcun* sarebbero state inventate), e la sua storia si è diffusa molto rapidamente sul web. Con il passare del tempo, la situazione si apprestava a essere sempre più insostenibile per Vincent, fino a quando ha messo in atto il tragico gesto che gli è costato la vita.
Quattro giorni fa, a tarda notte, Inquisitor ha avviato una diretta su TikTok Live, in cui si trovava in una stanza vuota, con una finestra, e con i commenti disattivati. In molt* si sono accort* che stava succedendo qualcosa di strano e, come riportato da Dexerto, a confermarlo sono state le urla della madre che cercava disperatamente aiuto.
Noi di Webboh ci stringiamo attorno alla famiglia di Vincent, nella speranza che si possa fare chiarezza sulla questione.
[FOTO: TikTok]