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Lo riconoscono e lo aggrediscono, brutta avventura per lo streamer Gskianto (e interviene anche la polizia) – ecco cos’è successo

Gskianto
Lo streamer Gskianto aggredito in Piazza Duomo a Milano. Lo streamer successivamente si sfoga: “Hanno cominciato a toccarmi, non si fa

La scorsa settimana lo streamer Gskianto era in diretta da piazza Duomo a Milano, dove dei ragazzi lo hanno riconosciuto e importunato. Per calmare gli animi sono intervenute le forze dell’ordine, che hanno prontamente ristabilito la calma.

Durante questo lungo periodo di pandemia e restrizioni uno dei format più popolari su Twitch è stato accantonato. Le dirette in questione vengono chiamate IRL, ovvero “in real life”. Lo streamer gira per la città con il proprio cellulare, e nel frattempo intrattiene le persone coinvolgendo i passanti o esplorando nuovi quartieri. Tra gli influencer più popolari che trattano il format troviamo Homyatol, che ha basato i suoi primi due anni di dirette in giri per le città, senza una vera meta.

Gennaro Chiantese, in arte Gskianto, è uno degli streamer più conosciuti della piattaforma targata Amazon. Ha raggiunto la popolarità anche grazie ai fan di Homy, i modificati, che lo hanno scoperto quando aveva pochissimi spettatori. Originario di Napoli, da un anno si è trasferito a Milano, dove ha trovato maggiori comfort ma soprattutto la vicinanza agli amici e colleghi.


Domenica scorsa Gennaro ha deciso di riportare il format IRL sul suo canale. Durante un giro in piazza Duomo, dei ragazzi lo hanno riconosciuto e gli hanno chiesto delle foto. Inizialmente sembravano rispettosi, poi invece hanno iniziato ad ammassarsi attorno allo streamer e ad importunarlo. L’influencer, infastidito dal non rispetto del distanziamento sociale, ha chiesto ai ragazzi di allontanarsi, ma purtroppo loro hanno continuato a molestarlo. Gennaro in quel momento si è rivolto quindi alle forze dell’ordine, che hanno invitato i ragazzi a lasciarlo in pace.

Le parole di Gskianto dopo l’aggressione: “Hanno cominciato a toccarmi, violata la mia privacy”

Dopo essere tornato a casa, il “Maestro” Gskianto ha voluto chiarire la situazione:

Volevo un attimo aprire e chiudere il discorso, per quella cosa successa al Duomo. Non mi è piaciuta questa cosa, io mi dissocio totalmente. Non si devono permettere di fare queste cose ad una persona, ma non perché sono io, non devono farlo in generale. Purtroppo non me l’aspettavo, e devo dire che mi è dispiaciuto come ho reagito, perché io non voglio arrabbiarmi. Ho preso un Uber e sono andato al Duomo, sono arrivate tante persone che mi hanno riconosciuto. Hanno iniziato a chiamarmi Maestro, e inizialmente mi sono gasato. Poi hanno cominciato a toccarmi, a saltarmi addosso, allora ho sentito mancare la mia privacy. Allora ho sbattuto il piede per terra e ho chiesto di finirla. Infatti poi sono venuti i carabinieri perchè hanno visto tante persone.

Un brutto episodio, che speriamo non accada più in futuro.