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Nicole Rossi e Luca Cobelli sono stati vittime dei gruppi di revenge porn e pedopornografia su Telegram, ecco le loro parole

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Anche Nicole Rossi e Luca Cobelli sono stati vittime di quegli schifosi gruppi di revenge porn e pedopornografia di Telegram, gli stessi che in questi giorni sono finalmente finiti nell’occhio del ciclone e condannati (se non in tribunale, per ora, dall’opinione pubblica). Entrambi ex collegiali, i due hanno raccontato su Instagram le loro esperienze.

Nicole Rossi ha lanciato l’hashtag #iononsonoporno, che è stato rilanciato anche da Jennifer Poni e molti altri. “Schifosi”, ha scritto in un post. Ecco le sue parole:

“Sei o sette mesi fa un ragazzo mi scrisse su internet per parlarmi di questo sito dove venivano caricate le foto di tante influencer italiane (magari in costume o girate di schiena dove si vede il sedere). I commenti erano terrificanti su quelle foto. All’epoca ho cercato di accertarmi con i miei genitori per poter intervenire, ma le foto erano state rese pubbliche noi e queste persone perverse aspettassimo che noi fossimo maggiorenni. A quanto pare questa cosa si può fare. Non c’era alcun modo per fermarli. Questa cosa mi ha fatto molto male, mi ha fatto vomitare. Ne sto parlando per sette mesi perché a volte subentra la paura. Avevo paura che parlandone questo loro accanimento peggiorasse”.

Anche Cobellino nei mesi scorsi è stato al centro di una vicenda tutt’altro che piacevole: un suo video privato è finito online ed è stato diffusi anche da questi gruppi. “Il problema c’è da sempre. Vi posso garantire che ci sono milirdi di gruppi. La gente che c’è dentro è malata a depravata. A me ha toccato personalmente. Vi garantisco che non è bello per un uomo, figuriamoci per una ragazza. Depravati, schiosi, luridi. Sarà una battaglia difficile, ma spero nel meglio“.

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Schifosi, io vi vedo e so che mi seguite. Iniziate ad avere paura. Non avevo mai detto nulla pensando, beh…sono un personaggio pubblico e devo accettare queste situazioni, sono all’ordine del giorno. Cosa?! Non devo accettare un cazzo. Comprendo le conseguenze della mia popolarità ma comunque combatterò fino all’ultimo per difendere la mia libertà come individuo e come donna. Non esiste al mondo, io sono una giovane donna, una figlia e una fidanzata, è mio diritto e in parte dovere difendermi. La mia popolarità non è la loro giustificazione. Fate le vostre porcate, io le racconto al mondo. Ci sono dei siti appositi per masturbarsi. Perché di questo si tratta. È una cosa normale ed è sacrosanta ma ESISTONO DEI SITI APPOSITI, esistono delle persone che fanno questo lavoro , sottolineo, giustamente perché anche il porno è un lavoro ed è un lavoro dignitosissimo. Le vostre perversioni sono socialmente inaccettabili. Mi sono vergognata tanto all’epoca, quando è accaduto, tutte avevamo paura che la cosa peggiorasse e non abbiamo detto nulla. Ma adesso non ho paura e anzi, visto che non avete smesso cercherò di capire se effettivamente la legge abbia una forma di tutela per questo genere di schifezze. Ringrazio il ragazzo, di cui ad oggi non ricordo il nome, per aver segnalato questa merda. Facciamoci forza, denunciamo e soprattutto…blocchiamo questa roba che sta accadendo su Telegram. In questo caso abbiamo potere. Alla fine del video trovate tutti i commenti e le foto che mi riguardano. Soffermatevi sull’ultimo, è raccapricciante. #IONONSONOPORNO

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