Doveva essere “solo” un film, invece si è trasformato in un vero e proprio fenomeno culturale e sociale, dal forte impatto mediatico. Parliamo di “Barbie”, il film diretto da Greta Gerwig e con protagonista Margot Robbie. La pellicola è l’adattamento cinematografico della famosa serie dell’azienda di giocattoli Mattel “Barbie”. Come riportato da Billboard Italia, il film ha registrato un vero e proprio record, che nessuna regista donna aveva mai raggiunto. Solo in Nord America, nel fine settimana, sono stati incassati ben 53 milioni di dollari, diventando anche il miglior incasso per un film Warner Bros.
Al 10 agosto è stato superato il miliardo d’incassi. Insomma, per “Barbie” l’accoglienza è stata super! Tuttavia, non tutt* lo hanno potuto vedere. Anzi, qualcuno non potrà vederlo mai. Il motivo? È stato censurato. Scopriamo insieme perché (e soprattutto dov’è accaduto ciò).
Sono in particolar modo i Paesi del medio oriente ad aver bandito questo film. Innanzitutto il Vietnam lo ha censurato, a seguire anche il Libano, tanto che il ministro della Cultura ha detto che quel film andrebbe contro i valori morali e religiosi del Paese, i motivi sarebbero questi:
Promuove l’omosessualità e il cambio di genere, sostiene il rifiuti della paternità, incita l’emancipazione della donna, mina e ridicolizza il ruolo della madre e mette in discussione la necessità del matrimonio e della genitorialità.
Insomma, per queste assurde dichiarazioni, pare che il film non verrà proiettato. O meglio, la sua proiezione è stata più volte rimandata e non si sa che fine farà. In Kuwait, invece, è già deciso: non potrà essere trasmesso. Idem in Algeria. Ma anche Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti ed Egitto hanno fatto slittare l’uscita al cinema al 30 agosto, “per rivedere la trama e renderla più conforme ai valori morali e sociali”. Che ne pensate?
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