in

Er Faina lancia una nuova provocazione: “Chiedo l’immediata chiusura delle scuole”. E attacca l’Azzolina

Er-Faina-scuole

Era metà agosto quando Er Faina fece discutere con le sue provocazioni contro il governo (“Avete chiuso le discoteche, non vi azzardate a riaprire le scuole“). Ora Damiano è tornato alla carica. Il tema è sempre lo stesso: le scuole. Secondo Er Faina andrebbero chiuse a causa dell’emergenza Covid. “Siamo a 5800 contagi al giorno e loro cosa fanno? Massì, andati tutti a scuola, andate tutti a contagiarvi a scuola” sono le prime parole di un video intitolato “CHIUDETE LE SCUOLE” Basta giocare sulla pelle dei giovani!“.

Ecco cosa ha detto nello specifico:

“Il distanziamento? Non c’è in tutte. Sui mezzi pubblici stanno tutti attaccati come le sardine. E’ questo il servizio che volete? A scuola tutti precisi, anche se non tutte. Fuori ammassati come le bestie. A me avete stufato proprio. I ragazzi non possono essere trattati come bestie. Uno schifo, una merda totale. E loro che fanno? La scuola italiana è una merda, è sempre stata una merda, ma ora lo è più di prima”.

Tra gli aspetti criticarti dallo youtuber c’è anche la gestione delle classi (dove spesso gli alunni sono costretti a indossare una coperta per il freddo):

“Ci sono scuole senza banchi nuovi. C’è chi è costretto a fare lezione per tutti. Io ci farei andare la Cazzolina per terra, tutto il giorno, il tempo della lezione. Ho visto ragazzi in classe con le coperte perché devono tenere le finestre aperte così il Covid se ne va. Se non je piglia il Covid, je piglia una polmonite. Stiamo a parlare della pelle dei nostri giovani. Questo ministro dell’istruzione sta distruggendo tutto, un’invasata. Mandano a scuola i ragazzi pure se in classe c’è stato un malato di Covid.

Chiedo l’immediata chiusura delle scuole. Avete chiuso le discoteche ad agosto con 500 contagi al giorno. Oggi ce ne sono 5800. C’è il rischio che si contagino tutti gli studenti d’Italia in quei bus del ca**o. Non ci fanno scendere in piazza? Allora la manifestazione la facciamo sui social”.

Anche queste provocazioni faranno discutere, ne siamo certi.

Articoli correlati