Vi siete mai chiesti come si svolge la giornata tipo di un influencer da milioni di follower? Molto probabilmente sì. Ecco perché l’ultima intervista che Elisa Maino ha rilasciato al Corriere della Sera potrebbe essere così interessante per voi. Al quotidiano l’influencer ha svelato qualche curiosità inedita in più su di lei, che ogni giorno si deve districare fra shooting, post, collaborazioni varie ed eventuali e lasciando un po’ di tempo anche per la sua vita privata e sentimentale.
La mattina studio: inizio l’ultimo anno di liceo classico. In Trentino essere conosciuta non era semplice, andare a scuola era un incubo. Compagni e insegnanti mi prendevano in giro: “Dove vuoi andare? ce ne sono mille più brave di te”. Quando mi sono trasferita è andata meglio e ho deciso di passare alla scuola privata. Sono una studentessa ma ho anche un lavoro, non è facile coniugare tutto: posso anche essere “la Maino” ma sono una diciottenne con i problemi e le ansie di tutti.
Ovviamente, ai suoi impegni scolastici Elisa deve accostare anche quelli lavorativi. Ogni giorno, o quasi, l’influencer ha scadenze da portare a termine, di cui si occupa nel pomeriggio:
Mi ci dedico il pomeriggio. Ho i miei contenuti da fare, le sponsorizzazioni ed essendo ambassador di molti brand non è più un gioco. Mi piace e mi diverte, ma ho responsabilità e impegni che vanno portati a termine.
Nella stessa intervista, Elisa Maino ha anche avuto la possibilità di raccontare com’è la vita di tutti i giorni di una persona che ha un seguito così importante. E non è una vita esattamente facile. Per riuscire a staccare dal mondo del web e non rischiare di venirne inghiottita, Elisa ogni tanto si concede qualche giorno di detox totale, oppure torna nella sua città d’origine, Arco, perché ogni tanto Milano può diventare un posto un po’ “tossico”.
Non è facilissimo rimanere con i piedi per terra. Mi aiuta moltissimo la mia famiglia, il tempo che passo a confrontarmi con loro. Cerco sempre di rimanere aggiornata e di essere la migliore: sono capricorno, voglio eccellere in tutto ma cerco anche di non montarmi la testa. È giusto avere il fuoco su di sé e sulla propria salute mentale. Mi circondo degli affetti, torno spesso ad Arco, il mio paese di origine, perché rimanere troppo a Milano non mi fa bene.
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