Si chiamava Ali Zabirov, ma sui social si era fatto conoscere con il nome di Egor Gromov. Dichiaratamente gay, il TikToker è stato trovato morto la scorsa settimana in Russia. Vittima di bullismo per via del suo orientamento sessuale, c’è chi è convinto che dietro il brutale omicidio ci sia l’ombra dell’omofobia.
Chi era Egor Gromov, su TikTok noto anche come Gromov20? Un ragazzo di appena 23 anni, che non aveva mai fatto mistero del proprio orientamento sessuale, nonostante le difficoltà che la comunità LGBTQ vive in Russia, sua terra di origine. Proprio per via della sua apertura mentale, Egor è spesso stato oggetto di hating online di matrice omofobica.
Il corpo del ragazzo è stato ritrovato nell’appartamento di un uomo di 46 anni, nella città di San Pietroburgo. I sospetti sull’omicidio di Egor sono ricaduti da subito sul proprietario di casa, che per gli inquirenti avrebbe respinto con violenza le avance del ragazzo. Egor è stato infatti ritrovato senza vita, strangolato e sdraiato a terra con il volto schiacciato ad un cuscino. Si tratta ancora di ipotesi, riportate da alcune radio locali, che traccerebbero così il movente – piuttosto infamante, se non corrispondesse al vero – dell’omicidio.
“Ho provato a svegliarlo. Ho chiamato personalmente la polizia. Cosa potevo fare?! Se avessi saputo che stava per morire qui, lo avrei fatto entrare o cosa?”, ha detto alla polizia, giurando di credere che il ragazzo fosse morto a causa di un’overdose. Le ferite intorno al collo di Egor, tuttavia, testimoniano lo strangolamento. In attesa di scoprire la verità, l’uomo è stato condotto in carcere dopo gli interrogatori di rito.