Dopo gli youtuber e Barbara d’Urso, a commentare l’ascesa di Denis Dosio ci ha pensato Costantino della Gherardesca, con un editoriale per Vice sulla stella dei social.
“Non puoi capire Denis Dosio senza capire il post-voyeurismo” afferma il presentatore di Pechino Express, che ripercorre la storia della filosofia del guardone sin dagli inizi degli anni ’90. Dalla morte misteriosa di Johnny Thunders, che ha definitivamente elevato l’artista a mito culturale, al Kids del regista Larry Clark, che racconta la giornata di un gruppo di giovani scapestrati tra furti, sesso e droghe. Tutte manifestazioni del voyeurismo, era ormai soppiantata dai Denis Dosio che animano la rete.
Chi è Denis Dosio per Costantino della Gherardesca?
Nato nel 2001, anno dell’attentato alle Torri Gemelle, Denis Dosio incarna un fenomeno difficile da inquadrare senza prima aver chiaro il complicato concetto di post-voyeurismo:
L’aspetto fondamentale del post-voyeurismo è che non cavalca una necessità di appartenenza. Johnny Thunders voleva appartenere al mondo del blues e poi del dixieland, i fan del punk rock volevano appartenere al mondo di Johnny Thunders. Harmony Korine voleva appartenere al mondo di Larry Clark prima che divenisse un regista. I ragazzi europei che impazzivano per Kids avrebbero voluto appartenere alla scena hip di New York. Nessuno, invece, vuole appartenere al mondo di Denis Dosio, nemmeno le “viziatine” (così lui chiama le sue fan).
“Denis Dosio vive in un’epoca in cui non si può più perdere tempo con l’ipocrisia”, tanto da obbedire alla richiesta di Barbara d’Urso di recitare davanti alle telecamere di Pomeriggio 5 senza camicia:
Col voyeurismo eri vuoto e cercavi il pieno spirituale altrui. Adesso, si spera, hai imparato qualcosa e hai capito che dall’altra parte dello schermo è tutta una televendita. Quel che conta è non giudicare, non indignarsi: è questo che distingue gli esseri umani dalle mezze calze.