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The Hype House, Daisy Keech svela tutta la sconvolgente verità sulla villa dei TikToker

Daisy Keech

“Non avrei voluto farlo, ma ora ne sento la necessità”. Inizia così ogni video in cui si è decisi a sganciare una bomba non da poco, a rivelare verità e retroscena su misteri scottanti. Inizia così anche il video di Daisy Keech, creator americana, fondatrice della chiacchieratissima The Hype House, la villa in California che riunisce alcuni tra i talenti web più influenti del pianeta.

La verità sulla Hype House” si intitola il filmato caricato dalla ragazza sul proprio canale YouTube, che conta oltre 720.000 iscritti. Andata (o meglio, mandata) via dalla casa, Daisy Keech ha voluto svelare che cosa succede quando gli smartphone si spengono e i giovani creator si riscoprono freddi imprenditori. Vi avevamo anticipato già qualcosa in questo articolo, ma ora nuovi scottanti dettagli si aggiungono alla vicenda.

Nel video, Daisy Keech ha accusato Thomas Petrou, manager e altro fondatore della Hype House, di essere il responsabile del veloce scioglimento del progetto. Tutta colpa del suo modo di fare autoritario e subdolo, a detta della ragazza, che si è sentita presa in giro dall’amico e collega. I buoni rapporti tra lei e il ragazzo si sono interrotti poco dopo il versamento della quota di Daisy per il deposito della casa, pari a 18.000 dollari. Nonostante tutto fosse andato a buon fine, nella prima grande intervista per il New York Times, la ragazza non è stata menzionata per il suo contributo da Thomas e anche da Chase Hudson, che anche in altre occasioni si sono presi tutto il merito del progetto.

Daisy Keech, i fondatori di Hype House manipolano i TikToker?

Daisy si è rivolta a tutte le donne che vengono escluse nel lavoro, invitando loro ad aprire gli occhi e a non farsi prendere in giro da chi si professa amico. L’agguato potrebbe essere alle spalle. “Ero intimidita, non ho parlato, non sapevo nemmeno cosa fare e non ho ricevuto crediti sul fatto che fossi fondatrice al loro pari”, ha detto dell’intervista al giornale, aggiungendo poi che Thomas Petrou e Chase Hudson sono soliti dire che non ci siano guadagni dalla Hype House di Los Angeles. “Non fattura, ma hanno bracciali di Cartier e macchine di lusso, com’è possibile?”, si è domandata. Un dubbio che non ha mai trovato risposta, nonostante gli innumerevoli tentativi di chiarire la faccenda a quattro occhi, faccia a faccia, prima dell’abbandono.

Ascoltate il vostro istinto e tutti i campanelli d’allarme“, ha sottolineato Daisy, rivelando che alcuni talent sarebbero sotto scacco, manipolati dagli altri fondatori. La ragazza ha parlato in particolare di una creator, con cui lei stessa avrebbe dovuto mantenere un comportamento falso per convincerla a rimanere nella Hype House. Tanti sostengono si parli di Charli D’Amelio: sarà lei? I misteri sono ancora tanti…