Con più di 300mila followers su Instagram, Bea Martinez è una delle transessuali più famose sul web. Pochi, però, conoscono nei dettagli la storia di Bea. Qualche mese fa ci ha pensato sua mamma, Clotilde, un’operaia di Eboli, a raccontarla nei dettagli. “Sono la mamma di Bea Martinez, la trans che si dice abbia rifatto il seno prostituendosi. Volevo tranquillizzare tutti: oltre ad aver dato il mio consenso, ho pagato io. Così sarà per il cambio del nome e per il cambio sesso. Spero di aver soddisfatto la curiosità di tutti“, era stato lo sfogo di qualche mese fa di mamma Clotilde sui social.
Beatrice – che sui social si fa chiamare con un cognome d’invenzione, Martinez – era un bimbo minuto. Dopo una visita specialistica scopre che soffre di ipostaturalismo, ovvero la sua altezza è inferiore alla media delle perone. Per sei anni, allora, ha dovuto iniettarsi l’ormone della crescita. Ma intanto a scuola veniva emarginato e bullizzato: nessuno lo invitava alle feste, nessuno lo chiamava. All’età di 12 anni, lascia un messaggio alla mamma: “Mi piacciono gli uomini, però non mi fare domande“.
La storia di Bea Martinez raccontata dalla mamma
“È stato un sollievo, in cuor mio lo sapevo. Beatrice è stata una mia idea. Il suo diminutivo, Bea, ancora di più, sapeva come di una benedizione (…) Ho dovuto elaborare la morte di Umberto, anche perché Bea ha un carattere completamente diverso. Capisco che per tanti è incomprensibile, ma non accetto giudizi gratuiti. Io sono contentissima che sia successo a me. Se solo per un attimo penso che ciò poteva accadere in una famiglia che non avrebbe compreso, mi vengono i brividi”, ha detto Clotilde, che è la sua più grande sostenitrice.
L’unico intervento chirurgico a cui Bea Martinez si è sottoposta è per un ritocco al seno (“Ma posso dire con grande tranquillità che arriveremo anche al cambio del sesso“). Adesso ha lasciato la scuola a causa dei troppi episodi di bullismo:
“Sogno di diventare un’influencer per farmi portavoce di quelle persone che vivono la mia stessa condizione e che hanno subito la stessa discriminazione. Devo ammettere che il peggio è passato. Prima assorbivo tutto, oggi mi faccio scivolare le cose da dosso. Come mi vedo tra 10 anni? Felice”, ha detto Bea.