in

Amedeo Preziosi racconta quando ha rischiato di morire: “Se sono vivo è un miracolo”

amedeo preziosi

Amedeo Preziosi è uno tra gli youtuber e influencer italiani più seguiti con oltre 2 milioni di iscritti. Online dal 2012 con il canale Youtube, è diventato famoso con alcuni video-parodia mentre più recentementeha cercato di spostarsi sulla musica grazie a canzoni come “Scusate il disagio” o la più recente “Liberty City“. Ma da dove ha avuto inizio tutto ciò? Bisogna tornare al 22 aprile di dieci anni fa, quando Amedeo ha rischiato di morire:

“Sono trascorsi dieci anni, ma per me, ancora no. È come fosse successo ieri. Sono caduto giù da una finestra, due piani e mezzo, un incidente. Se sono vivo è praticamente un miracolo, i medici, allora, dissero proprio così”.

Da un’intervista rilasciata a Il Quotidiano del Sud

Il ricordo di quell’esperienza con le fratture multiple al calcagno sinistro e a tre vertebre lombali, è stata condiviso da Amedeo con i suoi followers, il quale ritiene che “Dio era di buon umore e mi ha così evitato una paralisi“.

“Mi ritrovai su una barella spinale a 13 anni con la schiena di un 70enne in meno di un secondo, solo 12 giorni dopo sarebbe stato il mio compleanno. Tra test neurologici, operazioni e anestetici, passai molto tempo con me stesso ed ebbi modo di pensare, pensare a come colmare quel vuoto di insoddisfazione che sentivo dentro di me”.

In ospedale Amedeo Preziosi decise di aprire il canale Youtube

Dopo aver trascorso tutto quel tempo a fissare il soffitto con i dolori che gli attraversavano il corpo, Amedeo Preziosi ha pensato a quanto gli sarebbe piaciuto fare qualcosa di bello regalando emozioni anche agli altri grazie al web. Così, il 29 maggio del 2010, a 14 anni appena compiuti, Amedeo Preziosi ha aperto il suo canale Youtube. Il giorno dopo sarebbe stato dimesso dalla sua stanza del San Raffaele di Milano:

“Dentro di me avevo il mio piano, ero convinto che ce l’avrei fatta a conquistarmi un pubblico. Certo, sapevo che un non si può aspettare di sfondare subito, ma sapevo anche che era solo una questione di tempo. Prima o poi la mia roba sarebbe piaciuta. In testa, avevo solo quello”.

Quello stesso anno, fece l’esame in sedia a rotelle, ma ad Amedeo della scuola non fregava proprio nulla. Negli anni successivi. infatti, ha cambiato un sacco di istituti, prima l’artistico, poi lo scientifico, poi il professionale e alla fine ha strappato il diploma triennale da meccanico:

Stavo in classe con gente che voleva fare il saldatore. Per me invece era l’ultima spiaggia per non rimanere con il diploma di terza media.