Circa dieci anni fa, Amedeo Preziosi ha avuto un incidente. Come vi avevamo già raccontato, infatti, il creator aveva dichiarato più volte che il suo percorso sui social era iniziato in una stanza d’ospedale. Oggi, però, Amedeo è tornato a parlare di quello che gli è successo in quel periodo e ha raccontato qualche dettaglio in più sull’accaduto. Ecco che cosa ha detto!
Nelle ultime ore sta girando su TikTok un video di un’intervista ad Amedeo Preziosi in cui ha svelato alcune informazioni su un momento molto difficile della sua vita. Ospitato dal podcast Idea Zero, il creator ha infatti raccontato di quando ha rischiato di morire.
Volevo ammazzarmi. Era una situazione in cui non ero contento, non avevo neanche un amico, ero trattato da emarginato. Le medie è stato il periodo peggiore della mia vita e quindi un giorno ho fatto sta cazzta. Ho aspettato che i miei compagni uscissero dalla classe e mi sono lanciato dalla finestra.
Queste le sue parole. Dopo aver parlato del brutto periodo che ha vissuto, Amedeo Preziosi ha voluto anche lanciare un messaggio importante raccontando l’inizio del suo percorso sul web. Ecco cos’altro ha aggiunto:
Forse questo incidente in qualche modo mi ha fatto diventare quello che sono adesso, mi ha fatto capire la bellezza della vita. Non volevo più essere un emarginato, non volevo più soffrire per le ingiustizie degli altri. Non volevo che nessun altro passasse quello che ho passato io e ho deciso di far ridere le altre persone e nella mia bella stanzetta del San Raffaele di Milano, a maggio 2010, ho aperto il mio canale YouTube e ho iniziato a fare video.
Amedeo Preziosi racconta quando ha rischiato di morire: “Se sono vivo è un miracolo”
Amedeo Preziosi è uno tra gli youtuber e influencer italiani più seguiti con oltre 2 milioni di iscritti. Online dal 2012 con il canale Youtube, è diventato famoso con alcuni video-parodia mentre più recentementeha cercato di spostarsi sulla musica grazie a canzoni come “Scusate il disagio” o la più recente “Liberty City“. Ma da dove ha avuto inizio tutto ciò? Bisogna tornare al 22 aprile di dieci anni fa, quando Amedeo ha rischiato di morire:
“Sono trascorsi dieci anni, ma per me, ancora no. È come fosse successo ieri. Sono caduto giù da una finestra, due piani e mezzo, un incidente. Se sono vivo è praticamente un miracolo, i medici, allora, dissero proprio così”.
Da un’intervista rilasciata a Il Quotidiano del Sud
Il ricordo di quell’esperienza con le fratture multiple al calcagno sinistro e a tre vertebre lombali, è stata condiviso da Amedeo con i suoi followers, il quale ritiene che “Dio era di buon umore e mi ha così evitato una paralisi“.
“Mi ritrovai su una barella spinale a 13 anni con la schiena di un 70enne in meno di un secondo, solo 12 giorni dopo sarebbe stato il mio compleanno. Tra test neurologici, operazioni e anestetici, passai molto tempo con me stesso ed ebbi modo di pensare, pensare a come colmare quel vuoto di insoddisfazione che sentivo dentro di me”.
In ospedale Amedeo Preziosi decise di aprire il canale Youtube
Dopo aver trascorso tutto quel tempo a fissare il soffitto con i dolori che gli attraversavano il corpo, Amedeo Preziosi ha pensato a quanto gli sarebbe piaciuto fare qualcosa di bello regalando emozioni anche agli altri grazie al web. Così, il 29 maggio del 2010, a 14 anni appena compiuti, Amedeo Preziosi ha aperto il suo canale Youtube. Il giorno dopo sarebbe stato dimesso dalla sua stanza del San Raffaele di Milano:
“Dentro di me avevo il mio piano, ero convinto che ce l’avrei fatta a conquistarmi un pubblico. Certo, sapevo che un non si può aspettare di sfondare subito, ma sapevo anche che era solo una questione di tempo. Prima o poi la mia roba sarebbe piaciuta. In testa, avevo solo quello”.
Quello stesso anno, fece l’esame in sedia a rotelle, ma ad Amedeo della scuola non fregava proprio nulla. Negli anni successivi. infatti, ha cambiato un sacco di istituti, prima l’artistico, poi lo scientifico, poi il professionale e alla fine ha strappato il diploma triennale da meccanico:
Stavo in classe con gente che voleva fare il saldatore. Per me invece era l’ultima spiaggia per non rimanere con il diploma di terza media.