Alessia Lanza racconta in una live Twitch di Pow3r gli inizi della sua carriera social, in particolare del periodo in cui ha ricevuto hating per le strade del suo paese. Ciò accadde una volta raggiunti i 100mila follower su musical.ly (ex TikTok):
Quando ho raggiunto i 100mila followers su musical.ly non l’ho detto su Instagram. Mi sono detta non è abbastanza! Per dimostrargli che volevo fare qualcosa di veramente figo dovevo fare di più e nonostante le prese in giro ho continuato a caricare video grazie anche al supporto del mio ex fidanzato, perché ogni tanto ero demoralizzata… Mi prendevano parecchio in giro e ho ricevuto hating dalle persone della mia città, anche perché ancora non era capita come cosa.
Lei stessa sostiene che essere cresciuta in un paesino di poche persone non l’abbia di certo aiutata:
Le novità non vengono viste bene in un piccolo paese. Mettevano le mani avanti e, invece di scoprire cosa facessi, magari dicevano “guarda questa è l’unica scema e se è l’unica a farlo probabilmente non è una bella cosa”. Non me lo scrivevano sui social, me lo dicevano dal vivo. Però non ho mai mollato perché a me piaceva veramente tanto.
La sua passione per i social ha portato Alessia Lanza a diventare una delle creator più conosciute in Italia e chi la criticava avrà dovuto ricredersi.
Come gestisce la fama Alessia Lanza?
Alla domanda dello streamer romano su “Come gestisci la fama” Alessia ha risposto di ritenersi fortunata, perché la sua è stata una crescita costante e quindi non è stata travolta all’improvviso da un’ondata di popolarità. In particolare spiega:
Anche prima venivo fermata per strada quindi non mi sono ritrovata di punto in bianco a dover uscire di casa con le persone che mi dicono “Oh mio Dio”! È stata una cosa progressiva… Ci sono momenti in cui sono contentissima di quello che faccio, ma dall’altra parte sono una che non si accontenta mai e qualsiasi obbiettivo raggiungo non me lo godo, per me non è mai abbastanza!
Verso la conclusione dell’intervista Alessia Lanza afferma che nonostante ami quello che fa il successo ottenuto in questi anni a volte lo sente come un peso: “amo le piccole cose e quando il lavoro mi vieta di fare le cose che potevo fare prima mi chiedo perché ho iniziato a farlo?”. La sua riflessione è comune a creator fanno quando si parla di privacy e spazi. Voi cosa ne pensate?
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